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SETTEMBRE 2020 PAG. 24 - Gli effetti della pandemia nei porti di Napoli e Salerno


 

 Scegliere l’angolo visuale dei porti per analizzare l’impatto della pandemia può rappresentare un utile punto di osservazione. E’ opportuno tentare questo esercizio anche perché la logistica e l’economia marittima rappresentano un termometro sensibile circa l’andamento complessivo del tessuto produttivo e del traffico passeggeri, non solo per pendolarismo di corto raggio ma anche per attività turistica. Prendiamo a riferimento quanto è successo nei porti dell’AdSP Mar Tirreno Centrale, in particolare a Napoli e Salerno, per misurare l’entità dei fenomeni in corso. 


Le crociere si sono bloccate completamente, sino a luglio 2020. A partire da metà agosto, con protocolli molto severi, MSC Crociere ha riavviato un servizio che tocca anche il porto di Napoli, ed una analoga iniziativa sarà avviata da Costa Crociere nel corso del mese di settembre.
Saranno comunque necessarie azioni mirate di marketing, passata l’emergenza, per poter generare una ripresa significativa del settore. La memoria degli eventi che hanno caratterizzato l’emergenza sanitaria a bordo di diverse navi da crociera potrebbe determinare un impatto psicologico non di breve periodo.  - Grafico 1


Nel traffico passeggeri di corto raggio, il drastico rallentamento dei volumi è strettamente correlato con l’emergenza e con la stretta decisa sulla mobilità dei cittadini per generare il distanziamento sociale. La contrazione di passeggeri, nel confronto tra aprile 2020 ed il corrispondente mese dell’anno procedente, è stata pari al 96,4%. Successivamente è cominciata una ripresa, che potrà consolidarsi quando sarà disponibile il vaccino.  - Grafico 2


Più articolato è il ragionamento sul traffico commerciale. Quello che accadrà nel settore del trasporto merci dipenderà molto da ciò che si determinerà nella riorganizzazione del settore industriale, non solo nei singoli Paesi ma anche su scala internazionale. Intanto, a marzo, primo mese in cui ha cominciato a determinarsi l’effetto del lock down, si è registrata una riduzione del 14,7% in termini di tonnellate trasportate. Ad aprile, mese completamente in lock down, la riduzione del traffico commerciale nei porti di Napoli e Salerno è stata pari al 28,2% rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente, con una punta del -54,1% nel segmento di traffico delle rinfuse liquide. 


Ma l’andamento non è stato certamente omogeneo tra i diversi segmenti di attività commerciale marittima. Nel settore del traffico container, il grafico evidenzia paradossalmente una crescita nel mese di marzo, una stabilità nel mese di aprile, ed un inizio di rallentamento tra maggio e giugno. - Grafico 3
Di converso, il traffico delle “autostrade del mare”, che consentono ai semirimorchi di utilizzare l’intermodalità marittima per evitare il “tutto strada”, hanno segnato un calo particolarmente accentuato ad aprile, per poi riguadagnare i livelli dell’anno precedente nel mese di giugno. 


Sin qui abbiamo cercato di mettere in evidenza l’impatto della pandemia nella fase del lock down e della immediata uscita della più acuta emergenza. E’ possibile che alcune produzioni troveranno una loro ricollocazione nei paesi di più matura industrializzazione, riducendo i gradi di dipendenza che si sono generati per effetto delle scelte indotte dalla globalizzazione spinta dei decenni passati.
Abbiamo dovuto osservare, per pagarne poi anche il prezzo, cosa abbia significato per l’Italia essere completamente uscita da alcuni comparti di produzione, quale quello dei dispositivi di protezione, nel momento in cui le frontiere si sono chiuse perché ciascun Paese ha dato priorità alla propria emergenza sanitaria.


Probabilmente affronteremo adattamenti alla divisione internazionale del lavoro, che non saranno però destinati a modificare lo scenario complessivo dell’economia nel suo insieme: vivremo una fase di adeguamento della globalizzazione, del resto già iniziata con le spinte protezionistiche degli anni più recenti. Nella logistica, si assisterà alla crescita più accelerata del commercio on line.
Anche i consumi turistici, almeno per qualche periodo di tempo, sono destinati a mutare le proprie caratteristiche. Il distanziamento sociale indurrà a non consentire subito la ripresa dei grandi appuntamenti e dei flussi di massa. Certamente il pieno superamento della crisi del settore turistico e del traffico passeggeri è connesso alla individuazione ed alla somministrazione del vaccino. Nell’economia dei servizi, che pesa in modo consistente sull’insieme dei lavori e dei consumi, l’impatto della pandemia è stato ancor più significativo. Sinora, nel ridisegno della produzione industriale, il settore dei servizi aveva sinora svolto una funzione di stabilizzazione.


Secondo la maggior parte degli osservatori siamo in presenza di una profonda discontinuità e difficoltà strutturale. Le crisi precedenti, quelle vissute dal 1987 in avanti, sono state di natura finanziaria, mentre ora siamo in presenza di un forzato blocco e rallentamento della macchina produttiva.
La pandemia è penetrata nella vita delle persone, nei comportamenti di consumo, nella organizzazione dei sistemi industriali. I Paesi che sapranno offrire risposte efficaci e tempestive, coglieranno opportunità. Gli altri saranno ancor di più in difficoltà. Il sistema delle connessioni marittime, per i passeggeri e per le merci, costituirà una delle reti di fondamentale importanza per giocare la partita della competitività.

Pietro Spirito
Presidente AdSP
Mar Tirreno Centrale

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