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SETTEMBRE 2020 PAG. 10 - Naples Shipping Week propone un format innovativo


  Il punto sul futuro dello shipping, a partire dal “green”

 In vista della manifestazione che si terrà i prossimi 28 settembre – 3 ottobre, abbiamo avuto modo di fare una chiacchierata con Marco Comelli titolare dello Studio Comelli, Conferences Agenda Coordinator dell’evento.


Verde è il colore dell’economia del mare, verrebbe da dire parafrasando una famosa ballata hippie. Almeno a giudicare dalla sessione con cui il 1 ottobre prossimo si aprirà il programma di Port&ShippingTech, la conferenza ad alto contenuto di tecnologie e di tematiche (geo)politiche ed economiche che costituisce da sempre il nocciolo duro della Naples Shipping Week. Il Green Shipping Summit è uno dei pilastri della manifestazione sin dalla sua prima edizione, ed ora, giunta alla quarta sulle falde del Vesuvio, punta decisamente alla parola d’ordine da qui ai prossimi trent’anni. Decarbonizzazione, un termine cui conviene abituarsi perché, a scanso di svolte imprevedibili della storia, sarà il concetto guida del settore marittimo civile, cargo e passeggeri.


Sostituire i combustibili a base di carbonio con altri sistemi di propulsione che non prevedono la presenza dell’elemento che, è pur sempre alla base della vita ma se bruciato produce CO2, è un obiettivo non solo degli utopisti ma ormai anche delle organizzazioni internazionali, da quelle specializzate come l’IMO a quelle più generaliste come l’Unione Europea. Non è però nemmeno un proposito che si raggiunge in pochi anni. Saranno necessari passi progressivi che comporteranno l’adozione di tecnologie sempre meno dipendenti dal carbonio, nella propulsione ma anche nell’alimentazione dei sistemi di bordo delle navi. Non è solo il motore a consumare energia ma, per fare un esempio non cargo, anche il sistema di climatizzazione. Green Shipping Summit ospita una serie di esperienze di grandi armatori in questo settore, cui sono interessati naturalmente i grandi specialisti dei sistemi elettromeccanici di bordo. 


Sempre in ottica di migliorare l’efficienza energetica, anche le forze della natura possono dare una mano. Si parla quindi di ottimizzazione delle rotte in dipendenza dalle correnti e soprattutto dal vento. Sistemi abbastanza semplici di utilizzo del vento in navi ibride, per esempio, consentono risparmi sulle rotte favorevoli anche del 15-20% dei costi del combustibile e questo anche su navi con propulsione tradizionale, consentendo un ponte verso il futuro.


Futuro che vede prima l’utilizzo di combustibili ancora a base di carbonio, ma realizzati con processi di sintesi partendo dalla CO2 usando energia elettrica rinnovabile (power-to-fuel), raggiungendo la cosiddetta “neutralità” dal punto di vista delle emissioni. Sarà però una fase che durerà poco, in attesa della vera decarbonizzazione. In ambiente navale la propulsione elettrica non potrà fare conto sulle batterie per l’immagazzinamento, per cui si guarda all’idrogeno come vettore energetico. Idrogeno che dovrà essere verde, ossia ricavato dall’acqua tramite elettrolisi alimentata da energia rinnovabile (da fonte eolica, grazie ai parchi offshore) o comunque carbon-free. Green Shipping guarda all’idrogeno da diversi punti di vista, e in particolare da uno che ai più apparirà sorprendente: l’ammoniaca. La comune NH3, che si ritrova come intermedio in moltissimi processi chimici e come prodotto d’uso per esempio in agricoltura (in molti Paesi viene iniettata direttamente nel terreno come concime) e nella refrigerazione, è infatti la sostanza che a parità di peso molecolare contiene la maggior quantità di idrogeno, dopo il metano, che però ha nella propria formula la C che si vuole evitare.


L’ammoniaca come vettore energetico non è una novità, è stata utilizzata fin dai primi del ‘900, ma nel settore navale da un paio d’anni è la parola d’ordine che muove progetti importanti. Tra l’altro l’ammoniaca può essere utilizzata come fonte di idrogeno delle celle a combustibile, che producono elettricità direttamente, ma anche bruciata in motori a combustione interna. I giganti del motorismo navale hanno già pronte soluzioni e anche prodotti, e si dicono capaci di effettuare anche il retrofitting di impianti già installati. Il vantaggio è naturalmente che tutto quello che circonda il motore (trasmissione, eliche, controlli, ausiliari) resterebbe al suo posto. Proprio sull’ammoniaca, le sue potenzialità e i suoi problemi si concentra il nucleo di Green Shipping, facendo ricorso anche a esperti stranieri.


La presenza internazionale è infatti favorita alla Naples Shiping Week 2020 dal format adottato: conferenze con un’audience mista in presenza e live streaming che, grazie alla sofisticazione delle soluzioni adottate, mutuate dal mezzo televisivo, consente l’intervento a distanza di relatori e persino di moderatori, all’occorrenza. Persino il servizio di traduzione simultanea viaggerà su canale audio-video digitale per alcune sessioni. 


NSW è veramente il candidato principale a ricoprire il ruolo di manifestazione shipping e marittima di riferimento nel bacino del Mediterraneo in questo complicato 2020, e non solo per l’audacia e la persistenza degli organizzatori, ma anche per le innovazioni di formato e di contenuto che è capace di offrire. 


La Naples Shipping Week è organizzata dal Propeller Club Port of Naples e da Clickutility Team e l’agenda di Port&ShippingTech è affidata a Studio Comelli.

Naples Shipping Week > 28 settembre – 3 ottobre 2020
Port&ShippingTech > 1 e 2 ottobre
Per maggiori informazioni sulle condizioni di partecipazione visitate il sito: www.nsweek.com/partecipa/


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