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AGOSTO 2020 PAG. 34 - Anche il MIT protagonista nel nodo ferroviario di Padova






Con la firma della ministra De Micheli all’addendum al protocollo d’intesa per la “Concretizzazione degli interventi e per l’avvio dei conseguenti approfondimenti funzionali e progettuali atti alla valorizzazione del nodo ferroviario di Padova”, il ministero si aggiunge a Regione Veneto, Comune di Padova, RFI e Fs Sistemi Urbani nella ridefinizione complessiva dell’intervento infrastrutturale al centro di un’intesa raggiunta lo scorso dicembre. 

Già il 6 marzo 2020 RFI ha messo a disposizione delle parti, un primo rapporto di lavoro redatto dal Gruppo di lavoro immediatamente insediatosi dopo la firma del Protocollo che individua tutti gli ambiti del Nodo Stazione di Padova e ipotizza alcune ipotesi progettuali sui temi oggetto del documento stesso: il completamento della linea AC/AV da Grisignano a Padova e la sua penetrazione nella stazione di Padova; la valorizzazione e razionalizzazione delle linee tradizionali, sia passeggeri che merci, con particolare attenzione ai collegamenti dell’importante polo logistico rappresentato da Interporto Padova (da solo, genera oggi un traffico che si avvicina agli 8000 treni merci/anno); il riassetto dell’edifico della Stazione di Padova con una “stazione ponte” sopra i binari e delle aree urbane limitrofe; le prospettive di recupero e riutilizzo dell’area ferroviaria non più utilizzata limitrofa alla Stazione Centrale. Il documento inoltre evidenzia gli importanti progetti e investimenti previsti dal Comune di Padova a partire dalla realizzazione di due nuove linee tranviarie che interessano l’area della stazione.

L’addendum, oltre a confermare in pieno i contenuti del Protocollo aggiunge alcuni importanti novità: definisce con precisione l’ambito del Nodo Ferroviario di Padova (a sud il ponte sul Bacchiglione, a ovest il Cavalcavia di Corso Australia, a nord il Ponte sul Brenta del SFMR, a est la futura stazione di San Lazzaro limitrofa all’area del Nuovo Ospedale) e individua l’area ferroviaria non più utilizzate disponibili alla riconversione ad usi urbani. Stabilisce inoltre, vista la complessità degli interventi e degli ambiti interessati, la redazione da parte di RFI di un Documento di fattibilità che contenga tutte le alternative progettuali individuate e il progetto di fattibilità tecnico economica del Nodo di Padova. Fs Sistemi Urbani da parte sua svilupperà un Masterplan delle aree di trasformazione. Il nuovo assetto infrastrutturale e il nuovo assetto urbanistico definito dal Masterplan seguiranno iter approvativi indipendenti tra loro. L’addendum dedica anche un apposito capitolo alla manutenzione del Cavalcavia Borgomagno in cui si stabilisce che diversamente da quanto stabilito in passato, sarà il Comune di Padova a progettare e realizzare i lavori necessari. Questa messa in sicurezza è funzionale, anche da un punto di vista temporale, alle opere che sarà necessario realizzare in loco per il futuro assetto ferroviario della stazione con l’arrivo dell’alta velocità e il riassetto di tutto il piano dei binari.

Per la progettazione e i lavori relativi al Cavalcavia Borgomagno è previsto un investimento di 1.800.000 euro e il Comune si impegna a completare la progettazione in 120 giorni.
Il finanziamento delle attività previste dall’addendum è assicurato facendo ricordo alle somme stanziate dalla 2° appendice del 7 novembre 2013, contributo al Comune per la ricostruzione – non la messa in sicurezza, ndr - del Cavalcavia Borgomagno, della quale sono ancora disponibili 2.812.678, 73 euro, così suddivisi: 1.800.000 euro al Comune di Padova per progettazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del Cavalcavia Borgomagno, 1.012.678.73 euro a RFI per la realizzazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali e del completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. La Regione Veneto per parte sua, si impegna a promuove e la progettazione della fermata di Padova San Lazzaro, a servizio anche del Nuovo Polo Ospedaliero, a proporla nell’ accordo quadro con RFI, e a promuovere e supportare l’attuazione del Protocollo d’Intesa alla luce dell’importanza strategica che esso riveste per la città di Padova e per la Regione Veneto.
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