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MAGGIO 2020 PAG. 30 - La strategia EAV post-covid per il rilancio del Tpl campano







Mobilità dei lavoratori pendolari, degli studenti e dei turisti, sono fattori determinanti per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria e l`EAV in Campania è chiamata a rispondere a queste fondamentali esigenze; ne parla a PORTO&interporo il Presidente Umberto De Gregorio.

Presidente De Gregorio, EAV come ha affrontato questa terribile emergenza?
Da subito nel modo più energico possibile. Abbiamo lavorato gomito a gomito con la Regione Campania, recependo e traducendo la linea di estremo rigore indicata dal Governatore De Luca in provvedimenti concreti ed efficaci. Un’azienda del trasporto pubblico, soprattutto se molto grande come EAV, incide su tutti gli aspetti della vita e dell’organizzazione delle nostre comunità. I fronti molto impegnativi erano tre: gestione del servizio (di fatto, come servizio essenziale, non ci siamo mai fermati), prevenzione e sicurezza del personale, prevenzione e sicurezza degli utenti. Tutti aspetti da gestire in maniera armoniosa, districandosi in una complessità normativa notevole.

Quali azioni in concreto?
Abbiamo razionalizzato e ridotto il servizio tarandolo sul lockdown, rafforzandolo però nelle fasce frequentate dai lavoratori essenziali, trasformandoci in una sorta di servizio essenziale per tutti i servizi essenziali. Per il nostro personale amministrativo abbiamo adottato da subito e senza difficoltà tecniche lo strumento dello smart-working e abbiamo aderito al fondo bilaterale di solidarietà che ci ha consentito di ridurre la forza lavoro in servizio senza ridurre, di fatto, i livelli retributivi. Abbiamo riorganizzato completamente gli ambienti di lavoro, fornito disinfettanti e mascherine a tutti i lavoratori. Gli ambienti di lavoro e quelli aperti al pubblico sono stati sanificati quotidianamente, così gli impianti di areazione. Ci siamo dotati di percorsi diversificati e di strumenti per la rilevazione della temperatura su tutti i varchi e gli ingressi. Le stesse misure sono state adottate in quasi tutti gli ambienti ferroviari, sui nostri mezzi e autobus. Così abbiamo anche implementato segnaletica e informazione al pubblico nelle aree di sosta e sui mezzi, al fine di portare la capacità dei nostri treni e bus ad un terzo di quella normale, l’unico modo di garantire una adeguata distanza di sicurezza.

Un lavoro enorme. Nessuna difficoltà?
Un lavoro immane e tantissime difficoltà. Ma di ordine organizzativo, per fortuna siamo un’azienda sana ed abbiamo potuto sostenere questo sforzo senza eccessivi scossoni finanziari. Merito del duro lavoro di risanamento sostenuto in questi anni.

Come state affrontando la fase 2?
Stiamo riattivando gradualmente il servizio. Di fatto abbiamo già eliminato la sospensione  nelle fasce non pendolari, riattivando tutto l’arco di esercizio giornaliero. Riporteremo, nei prossimi giorni, il servizio ferroviario e quello automobilistico all’85% del suo potenziale. Stiamo valutando anche la possibilità di riprendere alcuni dei nostri servizi turistici speciali. Con la stessa decisione con cui abbiamo organizzato il lockdown, sia pure con la dovuta prudenza, dobbiamo ricominciare a correre.
La crisi ha travolto anche il tpl, ma noi siamo parte del problema e parte della soluzione.
In che senso?

Il trasporto pubblico vive e si sostiene su due colonne: il finanziamento delle regioni, cioè i contratti di servizio, e la vendita dei biglietti. Questo secondo aspetto è stato completamente azzerato. Peraltro i sondaggi rilevano che tra le maggiori paure degli italiani, in questo momento, c’è quello di utilizzare il servizio pubblico. Faremo tutto quanto in nostro potere per riportare il servizio ai livelli pre-covid nel più breve tempo possibile. Ma deve essere chiaro che senza un sostegno forte delle istituzioni, in questo momento il trasporto pubblico rischia di collassare. Penso soprattutto alle tantissime realtà già in crisi. D’altro canto, senza trasporto e mobilità, tantissime attività economiche fondamentali per il nostro Paese, tra le quali appunto il turismo, rischiano di soffrire ancora di più. Dunque, sostenere il sistema dei trasporti significa sostenere un settore e sostenere il Paese.

Ha di recente annunciato che EAV continuerà ad assumere. E’ possibile?
Continueremo il nostro programma di assunzioni e lo potenzieremo. La Regione Campania ha autorizzato EAV a proseguire con il piano di assunzioni programmato. Piano che passa al momento, dagli iniziali 350 a 435 unità. Di queste 164 sono state già assunte nei mesi scorsi, un centinaio verranno assunte a Giugno ed un altro centinaio a Luglio. Il piano di assunzioni previsto sarà completato a Gennaio 2021.

Un piano ambizioso. Non rischia di essere troppo ambizioso in questo momento?
No, tutt’altro. Proprio in un momento così difficile dobbiamo perseverare, lavorare di più. Le assunzioni rappresentano un punto strategico ed irrinunciabile del piano di rilancio di EAV, come il rinnovamento dei mezzi e delle infrastrutture. Dobbiamo provare ad essere più forti della sorte avversa che ci è toccata, se vogliamo risollevarci. Forza e coraggio.
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