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APRILE 2020 PAG. 41 - Lo sviluppo del trasporto ferroviario Cina - Europa






L’impennata dei noli aerei e l’aumento di domanda di dispositivi di protezione individuale favorisce la ripresa del trasporto ferroviario Cina – Europa. La riapertura delle attività industriali nelle aree cinesi sottoposte a lockdown sta alimentando le forniture di materiale medico (e non solo) verso il vecchio continente. In attesa della Via della Seta Sanitaria preconizzata da Xi Jinping – sorta di partnership strategica euroasiatica sulla cui efficacia è legittimo dubitare, permanendo i sospetti di scarsa trasparenza nella diffusione dei dati sulla reale portata del contagio da Coronavirus da parte di Pechino – si sta consolidando un consistente canale logistico a “trazione medica”.  

Baricentro dei nuovi traffici intercontinentali la stessa Wuhan, punto di partenza della pandemia. Dal capoluogo amministrativo della regione dell’Hubei è partito nella prima parte di aprile un primo treno per Duisburg. Il convoglio, con a bordo oltre le forniture sanitarie, componenti per auto, prodotti elettronici e materiali per fibre ottiche, è stato presentato ufficialmente come simbolo della collaborazione euro-cinese contro la pandemia di COVID-19 e delle sfide poste dal nuovo coronavirus. Dalla ripresa dei collegamenti ferroviari ben quattro treni merci, con a bordo 195 container, hanno preso abbrivio da Wuham mentre altri due convogli ferroviari, operati dalla China Railway Express, uno partito dalla municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, e l’altro in partenza dalla città orientale cinese di Yiwu, hanno attraversato l’Eurasia.

Secondo la Wuhan Asia-Europe Logistics, società di gestione dei convogli in partenza dal capoluogo cinese, il tasso di carico di questi treni era superiore al 98% e le merci trasportate, comprese mascherine, garze chirurgiche e kit di pronto soccorso, hanno raggiunto vari Paesi europei, come Germania, Francia, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia.

Anche i treni provenienti da altre aree della Cina – complici le complicazioni nei trasporti aerei e navali –  sono in costante movimento, segnando un aumento sia della frequenza che del volume dei trasporti, contribuendo a ristabilire almeno in parte le catene di approvvigionamento globale interrotte dalla pandemia. Il primo convoglio postale ferroviario “China Post” CR Express è arrivato, ad esempio, in Lituania da Chongqing, inaugurando un nuovo canale logistico mentre, a metà aprile, ben 107 treni merci sono giunti in Europa da Yiwu, meglio conosciuta come il “supermercato del mondo”, centro situato nella provincia orientale cinese dello Zhejiang.

Stando ai dati di China Railway Group, nel primo trimestre del 2020 un totale di 1.941 convogli ferroviari merci hanno viaggiato nei due sensi di marcia sulle rotte tra la Cina e l’Europa, in aumento del 15% su base annua, trasportando 174.000 container TEU, in crescita del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo mese di marzo è stato effettuato un totale di 809 viaggi su queste tratte ferroviarie per consegnare 73.000 TEU di merci, segnando il record mensile sia per numero di convogli in transito che per volumi di carico spediti.

A favorire la tendenza positiva le brevi tempistiche di trasporto, in relazione alle difficoltà imposte dalle misure di contenimento ai tradizionali canali logistici, e gli sforzi diplomatici cinesi nel porsi come partner affidabile nella lotta al Coronavirus, nuova chiave per sviluppare il disegno strategico terrestre della BRI.

Non è un caso che sul tema l’agenzia ufficiale Xinua abbia dato risalto alle affermazioni di Juergen Friedrich, presidente e amministratore delegato della Germany Trade & Invest (GTAI), secondo cui l’interesse delle compagnie tedesche, in primo luogo quelle di stanza a Duisburg, per i collegamenti ferroviari con la Cina continuerà a crescere anche dopo la crisi sanitaria e il miglioramento delle rotte sarà messo al centro delle discussioni nel prossimo futuro.
                                                                                                                                            G.G.
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