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APRILE 2020 PAG. 35 - Confetra: “Patto per l’export” con Ministero degli Affari Esteri






Confetra ha partecipato al tavolo tematico su infrastrutture e logistica organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale per la promozione del Made in Italy. La riunione, presieduta dal Sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, rientra nell’ambito del confronto aperto dal dicastero per la definizione di una strategia comune per i prossimi provvedimenti legislativi con l’obiettivo di un “Patto per l’export”. Il coordinatore della commissione confederale per l’internazionalizzazione, Roberto Alberti, ha rappresentato le prime proposte di Confetra per sostenere il settore e le imprese logistiche affinché possano essere davvero le gambe del Made in Italy nel mondo, a cominciare dalle priorità indicate nel documento “Reagire Subito”. Tra gli altri suggerimenti, è stata evidenziata la necessità di un collegamento ferroviario diretto con la Cina, la cui mancanza subordina le merci italiane che viaggiano su ferro agli hubs europei e in particolar modo tedeschi e polacchi. Da qui la proposta di un set up ferroviario governato dal sistema Paese Italia attraverso la linea diretta da Milano/Melzo, ad oggi l’hub più attrezzato per sostenere l’iniziativa.

Il servizio, attraverso un soggetto coordinatore, dovrebbe prevedere accordi con rail operators/hub intermodali, incentivi statali utili a rendere competitiva l’offerta sia in termini prezzo che di transito “costituirebbe uno strumento strategico per il nostro export verso molteplici destinazioni orientali e non solo la Cina, anche grazie alle free trade zones che trasformano le destinazioni cinesi in punti di transito ed interscambio da e per i Paesi del Sud Est Asiatico e dell’Australasia”. La soluzione, tra l’altro, renderebbe il “made in Italy” anche più green considerando che la produzione italiana viaggia per la maggior parte via aerea (veloce, ma con impatto economico e di emissioni CO2) o via mare (sempre più lenta, con impatto ambientale/tempistiche di transito/congestionamento nei porti/emissioni CO2). “L’iniziativa dovrebbe essere sostenuta da azioni di promozione e di marketing tali da consentire il raggiungimento e il mantenimento di una massa critica di merce da destinare a questa modalità”. Spazio anche alla criticità rappresentata dalla modalità di vendita all’export che nel nostro Paese si concentra prevalentemente nell’ex work. “Delegando questa fase importantissima al compratore estero – sottolinea Confetra – non ci si sottrae dalle stesse responsabilità doganali, fiscali e spesso neanche ai rischi legati al credito, che si avrebbero vendendo, ad esempio, a condizioni C&F”. Anzi, il ricorso all’ex-work fa perdere ricchezza alle imprese di logistica nazionali oltre a delegare ad altri scelte strategiche nella costruzione di un sistema logistico funzionale agli interessi del Paese. Il suggerimento di Confetra è una “comunicazione mirata alle imprese per promuovere il valore della gestione della fase logistica come parte integrata nel processo produttivo”.

Argomento che introduce la questione “dell’oligopolio che si sta creando nella logistica mondiale, spesso sostenuto da Stati che sono dietro a grandi compagnie di navigazione o gruppi finanziari e alle loro politiche di espansione”. Due le conseguenze per un fenomeno non affrontato con la giusta sensibilità: “l’indebolimento, o peggio, di gran parte degli operatori della logistica italiana, creando invece ricchezza a favore di soggetti stranieri; la possibilità per questi gruppi, attraverso scelte logistiche e tariffe mirate, di influenzare il commercio delle merci (quindi anche del nostro export) per favorire strategie commerciali di altri Paesi”. Confetra ha evidenziato più volte il pericolo insieme a quasi tutti gli stakeholder della logistica europea ma questo non è servito a evitare la decisione della DG Competition di Bruxelles, il 24 marzo scorso, di prorogare di altri 4 anni l’esenzione delle più grandi compagnie marittime del mondo dagli obblighi antitrust (BER - Block Exemption Regulation).
 Il suggerimento avanzato dalla Confederazione “è che l’argomento entri nell’agenda del Governo e siano valutate strategie e contromisure a difesa della logistica ‘italiana’. A tal proposito il Sottosegretario Di Stefano ha parlato di un’ipotesi di piattaforma commerciale nazionale a sostegno dell’export delle aziende italiane. Infatti, questo è uno dei tanti casi in cui c’è bisogno del sostegno di una logistica italiana forte e organizzata”.
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