Header Ads

APRILE 2020 PAG. 24 - L’attuale crisi fa riemergere nodi già conosciuti e irrisolti






“L’impennata dei noli aerei dovrebbe favorire la ricerca di trasporti alternativi, in particolare per le forniture che arrivano dal Far East. Un treno blocco dalla Cina può trasportare circa sei volte il quantitativo di merce a un quinto del costo. Rimodellare, ad esempio, la supply chain dei dispositivi medici di protezione individuale attraverso un canale logistico dedicato e sicuro permetterebbe di calmierare il mercato e anticipare quanto più possibile la ripresa: prima arriva il materiale, si tratti di mascherine, di camici o di qualsiasi altro prodotto, prima si possono mettere in sicurezza i lavoratori e ricominciare a produrre. Manca, purtroppo, un coordinamento. Un filo conduttore tra chi prende le decisioni, operatori logistici e carrier”. Riccardo Fuochi, presidente del Propeller Club di Milano, gran conoscitore dei mercati e delle dinamiche dell’Estremo Oriente, conferma il ruolo strategico della logistica nel superare la crisi da Covid-19, ma anche la «mancanza di supporto da parte del contesto», il venire meno di una competenza rispetto alle dinamiche dei mercati globali che frena e rischia di frenare ancora tutto il sistema Paese. 

Cosa ci svela l’andamento dell’attuale crisi? 
Riemergono questioni che già conosciamo abbondantemente. Un’infinità di interventi rimasti nei cassetti e trascinati negli anni – dalle infrastrutture ai grandi progetti, dalla burocrazia ai vari sportelli che non sono mai partiti – che rischiano di presentare il conto quando sarà il momento di ripartire. Paradossalmente sappiamo già dove dovremmo intervenire. Si potrebbe approfittare del momento di stasi che viviamo per metterci finalmente mano.

Quali le richieste più pressanti?
Ci servono strumenti che facilitino la ripresa. Gli interventi sull’immediato sono ottimi perché garantiscono la sopravvivenza. Ma non basta. Nel quadro attuale dei tanti tavoli di esperti manca quello sugli interventi concreti per garantire le condizioni di sviluppo per il futuro e in questo c’è anche il mondo della logistica. Perché, e mi limito a due esempi, non facciamo partire le ZES, cosa manca? Cosa si sta facendo concretamente per superare la prevedibile crisi del credito? Senza risposte sarà dura riemergere.  

In che modo cambierà il contesto globale dopo la pandemia?
Molto dipenderà dal cambio degli scenari geopolitici. Lo scambio di accuse sulle responsabilità della pandemia tra USA e Cina, finora sotto tono, ne è un primo sintomo. Peserà anche la qualità e la quantità di risorse che i grandi attori – USA, Cina, Ue – riverseranno per favorire la ripresa. Pechino, ad esempio, potrebbe ridimensionare la portata degli interventi previsti dalla BRI. L’espandersi a macchia di leopardo prima della crisi sanitaria e poi di quella economica potrebbe indurre la dirigenza cinese a distogliere parte dei finanziamenti previsti per investirli nella ripresa del mercato interno.  

In questo nuovo quadro quali le opportunità di investimento?
Presto per fare previsioni. Anche se, a quanto pare, i paesi del South Asia sembrano aver reagito meglio all’impatto della pandemia. È verso quei mercati che si dirigeranno gli investimenti. Nella stessa Hong Kong, pur alle prese con la seconda ondata e con un azzeramento delle attività turistiche, si respira, almeno per quanto riguarda i livelli finanziari, aria di cauto ottimismo.

E l’Europa?
L’Ue continua a far fatica a proporsi agli occhi del mondo come realtà coesa. Anche se è vero che le problematiche da affrontare sono più complesse per un’entità che mette insieme identità politiche, sociali ed economiche plurali. La prudenza iniziale probabilmente è in funzione della durata e della portata, finora non quantificabili, dell’emergenza. Graduare gli interventi potrebbe essere la strategia da seguire. Ma, ripeto, è in Italia che dobbiamo mettere mano al superamento delle criticità sistemiche.
                                                                                                                                Giovanni Grande
Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.