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FEBBRAIO 2020 PAG 29 - NEWS ADSP



 

Secondo binario ferroviario per il terminal PSA di Genova Prà


Cerimonia di inaugurazione per il secondo binario ferroviario di collegamento tra il Terminal PSA di Genova Prà e lo scalo di Genova Prà Mare di RFI. L’infrastruttura è stata realizzata da Rete Ferroviaria Italiana ed Italferr – società del Gruppo FS Italiane – con un investimento economico di circa 30 milioni di euro. Si tratta in particolare del primo degli interventi previsti dal “piano del ferro” per il porto di Genova, definito da AdSP e RFI per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie dei bacini di Pra’ e Sampierdarena. Gli interventi prevedono la sistemazione della radice lato levante di Voltri Mare e il raddoppio dell’ingresso al terminal PSA. Le attività proseguiranno fino al completamento, attualmente previsto a dicembre 2020, del sestuplicamento degli attuali quattro binari dello scalo, del passaggio a livello di separazione tra i movimenti ferroviari e quelli stradali, del nuovo varco doganale e dell’adeguamento dei sistemi di segnalamento. A seguire, è previsto l’ampliamento del fascio merci e l’allungamento dei binari a 750 metri. Il doppio collegamento del terminal PSA e la nuova configurazione dello scalo consentiranno il raddoppio della capacità di movimentazione, garantendo un incremento della capacità complessiva dello scalo.  Il terminal ferroviario PSA Genova Pra’, direttamente collegato al piazzale di stoccaggio e alla banchina del terminal container, ha una capacità attuale di 120 coppie di treni la settimana ed è collegato a tutte le principali destinazioni nazionali del Nord Est (Padova, Verona, Reggio Emilia e Rubiera) e Nord Ovest (Rivalta Scrivia e Milano), nonché con la Svizzera e l’Europa Centrale (Basilea) mediante un servizio operato direttamente da PSA Genova Prà.

 

 Genova, nuovi interventi sulla viabilità


Aggiudicazione definitiva al RTI con capofila Pizzarotti & C spa dell’appalto integrato relativo   alle opere stradali contenute nel Programma Straordinario di interventi urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto di Genova. Gli interventi prevedono il prolungamento della sopraelevata  portuale e delle opere accessorie nonché il suo ammodernamento; la nuova viabilità di collegamento San Benigno e Calata Bettolo; la realizzazione completa della Strada “La Superba”; l’autoparco di Ponente; il nuovo Ponte del Papa e il dragaggio sottostante; la messa in sicurezza del viadotto Pionieri d’Italia; il consolidamento statico di Ponte dei Mille. La progettazione della nuova  viabilità ha visto in una fase propedeutica la redisposizione di uno Studio di Viabilità Portuale realizzato attraverso appositi modelli di micro simulazione del traffico che vede rappresentato lo scenario attuale con le principali potenzialità e criticità, e definisce i futuri interventi suddivisi in breve, medio e lungo periodo.  


Mar Ligure Orientale, i dati di traffico del 2019


Crescita del 3,3% nel volume complessivo della merce, flessione del 3,9% nel settore container, boom nel traffico passeggeri (+31%). Sono i principali dati realizzati dal sistema portuale del Mar Ligure Orientale nel 2019. Il porto della Spezia, in particolare, registra un calo (-5%) nel traffico contenitori con una movimentazione complessiva di 1,41 milioni di TEU, dovuto alla ridotta attività di trasbordo e che attesta lo scalo al secondo posto in Italia per accesso ai mercati di destinazione finale, con una quota che si attesta intorno al 18% del mercato nazionale. In leggera crescita il trasporto intermodale a ferrovia che ha interessato il terminal LSCT: nel 2019 si sono movimentati circa 360mila TEU trasportati (+2,4%), su un totale di circa 7.800 treni, con una quota di trasporto ferroviario al netto del trasbordo superiore al 30%, quota tra le più rilevanti in Italia ed in Europa, che conferma la costante eccellenza dello scalo in questa modalità di trasporto. In termini di tonnellate complessive, il traffico che nel 2019 ha interessato il porto spezzino si attesta a 15,9 milioni (+0,6%), di cui 2,1 milioni di rinfuse liquide (+55,8%), 371mila di rinfuse solide (-59%) e 13,4 milioni di merci varie (-1%). Oltre l’84% la quota di trasporto containerizzato sul traffico totale del porto. Nel 2019 sono transitati complessivamente nel golfo della Spezia 623mila crocieristi (+32%) dei quali 3.842 in homeport, imbarcati e sbarcati ai terminal crociere. Ottimi risultati per il porto di Marina di Carrara, che chiude il 2019 con un incremento complessivo del traffico merci del 20%, con un totale di 3 milioni di tonnellate movimentate, di cui 676mila come rinfuse solide (+37%) e 2,32 milioni come merci varie, con incremento del +16%. Tra quest’ultime, 1,1 milioni sono le merci containerizzate (+28,5%), 693mila il traffico Ro-Ro (+19,4%) e 503mila le altre merci varie (-7,8%). In crescita il traffico contenitori con 81.156 TEU movimentati nell’anno (+40%). Il traffico passeggeri si attesta a 26.565 transiti, con un incremento del 12,9% sul 2018.

Livorno, cambiano le regole per il lavoro


È stato presentato in Comitato di Gestione lo schema di regolamento che disciplina l’esercizio sia delle attività portuali da autorizzare ai sensi dell’art. 16, comma 3, che di quelle del soggetto fornitore di manodopera durante i picchi di lavoro (l’ALP, ovvero l’art. 17). Con riferimento all’art.16, lo schema stabilisce i requisiti da rispettare per l’ottenimento dell’autorizzazione, definendo anche i contenuti i termini di presentazione della domanda. All’interno del regolamento sono anche disciplinati i criteri per la determinazione del numero massimo delle autorizzazioni, gli obblighi delle imprese autorizzate e grande attenzione viene data alla sicurezza del lavoro. Con riferimento al fornitore di manodopera in porto (art.17), il Regolamento definisce tra l’altro le modalità di determinazione quantitativa e qualitativa degli organici del Soggetto fornitore e i criteri per la determinazione e l’applicazione delle tariffe. Approvato anche l’aggiornamento 2020/2022 del Piano Anti-Corruzione. Nel documento sono individuate le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, e vengono definite le relative misure di mitigazione, prevedendo meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni.

Nuove bitte di ormeggio per garantire più sicurezza al porto di Livorno


Installate le prime nove bitte di ormeggio lungo la sponda est della Darsena Toscana nell’ambito di un intervento che ne prevede la posa di altre 14 per l’adeguamento di diverse banchine dello scalo labronico. La misura, per un costo complessivo di 600mila euro, si rende necessaria per aumentare la sicurezza degli accosti e delle operazioni di ormeggio in seguito alla crescita dimensionale delle navi. È stata inoltre completata la progettazione esecutiva della fornitura e posa in opera di circa 150 parabordi cilindrici da destinare alla completa ristrutturazione dei sistemi di difesa degli accosti pubblici del porto di Livorno. Nell’ambito della stessa progettazione è stata prevista la realizzazione di 11 nuove difese angolari che andranno ad interessare altrettanti spigoli di banchina ad oggi privi di un’adeguata difesa, assicurando così una maggiore sicurezza della navigazione all’interno del porto.

Piombino, rifiorimento del Molo Batteria


Sono giunti al termine i lavori relativi all’intervento di rifiorimento della mantellata esterna del primo tratto in massi naturali del molo Batteria del Porto di Piombino. I lavori rappresentano il primo stralcio funzionale dell’intervento generale e prevedono la realizzazione del rifiorimento della mantellata esterna dei primi 440 m del molo realizzato con massi naturali di categoria 3÷7 t per i primi 50 mt e di massi naturali di categoria 7÷10 t per i successivi 390 mt portando la quota di sommità della berma alla +6.50 m s.m. e la larghezza complessiva della berma di sommità a circa 8.0 m. Il costo per la suddetta realizzazione è stato di 1,5 milioni di euro. L’intervento garantirà una maggiore protezione dalle mareggiate provenienti dai settori di Scirocco e Libeccio ed eviterà episodi di tracimazione che più volte si sono ripetuti in passato e che rendevano a volte inutilizzabili le banchine e i piazzali portuali adiacenti al molo Batteria.

Potenziamento del porto commerciale di Gaeta entro la fine dell’anno


Proseguono i lavori di completamento del porto commerciale di Gaeta. Dal monitoraggio dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale emerge il rispetto del cronoprogramma per la realizzazione di ulteriori  80.000 mq di nuovi piazzali operativi a servizio delle banchine. Lo stato di avanzamento dei lavori, ad oggi, ha raggiunto, infatti, circa il 60% e, entro la fine dell’anno, saranno ultimati. La realizzazione di tali lavori darà un forte impulso al progetto di riorganizzazione delle aree funzionali allo svolgimento delle attività commerciali con particolari ricadute sul territorio.

Bilancio 2019 positivo per il sistema portuale campano 


Nei porti del sistema portuale della Campania sono stati registrate nel corso del 2019 1.454.023 presenze crocieristiche, con un incremento del 27,36 % rispetto all’anno precedente. In crescita anche il traffico passeggeri verso le isole del Golfo: 7.886.716, + 2,42 % rispetto al 2018, con dinamiche differenziate di aumento nei diversi scali (+ 12, 13% per il porto di Salerno, + 5,41 % per il porto di Castellammare, + 1,25 % per il porto di Napoli). L’incremento riguarda anche il traffico merci che, nei porti di Napoli e Salerno, rispetto al 2018, in termini di tonnellate, cresce dello 0,9% per un totale di 32,9 milioni di merci movimentate. Il traffico container nei porti di Napoli e Salerno è in crescita del 5,65% rispetto al 2018, con 1.095.156 container espressi in teu movimentati. Nello scalo partenopeo, il traffico delle rinfuse liquide cresce del 4,4% rispetto al 2018, mentre il volume delle rinfuse solide resta sostanzialmente invariato, con un incremento consistente a Salerno (+ 18,8%). Infine, nei porti di Napoli e Salerno, il traffico ro-ro presenta un andamento sostanzialmente stabile, con una dinamica positiva nello scalo salernitano (+ 1,6%).

Taranto, inaugurato ampliamento del IV sporgente


La Ministra alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione della nuova banchina di ormeggio realizzata nel Porto di Taranto nell’ambito dei lavori di ampliamento del IV sporgente, opera inserita nel più ampio progetto della “Piastra portuale di Taranto”. “Gli interventi di modernizzazione attualmente in corso di realizzazione nello scalo jonico sono accomunati dall’obiettivo prioritario di attuare una diversificazione dei traffici e di dotare il Porto di Taranto di nuovi margini di competitività sul piano nazionale ed internazionale,” spiega una nota dell’AdSP del Mar Ionio. “Oggi il Porto si presenta come un greenfield hub, la cui moderna infrastruttura, in uno con la geolocalizzazione e le progettualità innovative, rappresentano un’opportunità di attrazione di investimento su scala globale e vedono il Porto quale motore propulsivo di un sistema logistico in continuo divenire”.

Crescono i traffici nell’Adriatico Meridionale nel 2019


Traffici portuali in rilevante crescita nel sistema dell’Adriatico meridionale che chiude il 2019 con 4.716 scali in totale (128 in più rispetto al 2018) e con 15.451.697 tonnellate di merci transitate, il 2,1%  in più rispetto all’anno precedente. Significativo il dato delle rinfuse solide che segnano un +5%, con quasi 6 milioni di tonnellate movimentate. Aumenta del 3,1% la stazza lorda delle navi che toccano i porti del sistema, a dimostrazione dell’attrattività degli scali e della conseguente necessità, nell’immediato futuro, di adeguamento delle infrastrutture, con particolare riferimento ai fondali. I passeggeri movimentati (traghetti e crociere) sono stati 2.474.927.

Barletta, navi da crociere al posto dei silos 


L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e l’azienda Silos Granari della Sicilia hanno sottoscritto un accordo sostitutivo di provvedimento amministrativo, finalizzato ad attivare la procedura per la demolizione dei silos presenti nel porto di Barletta, inattivi dal febbraio 2018; si tratta di aree e piazzali che coprono una superficie di circa 2.000 metri quadri. A seguito dell’accordo, l’area in cui, attualmente, insistono i silos, sarà adeguatamente riqualificata, rendendo la banchina, ritenuta dall’Ente strategica per il porto di Barletta, ulteriormente operativa, attrezzata e polifunzionale per ospitare, oltre ai consolidati traffici commerciali,  anche piccole navi da crociera.


Crescono i TEU ad Ancona, stabile il traffico merci dell’Adriatico Centrale


Cresce del 3,4% il traffico dei passeggeri nel 2019 nel sistema portuale dell’Adriatico centrale (1.202.973 passeggeri) mentre rimane stabile il comparto delle merci, con 11.804.844 milioni di tonnellate. Ancona rimane lo scalo di riferimento del sistema con quasi 11 milioni di tonnellate di movimentate e 1.189.441 passeggeri. Ortona rappresenta il principale scalo abruzzese per il traffico merci, con oltre 1 milione di tonnellate. Pesaro mantiene un traffico passeggeri e di crocieristi di nicchia, con oltre 12.500 passeggeri. Spicca, in particolare, la performance container dello scalo anconetano che registra una crescita dei TEU dell’11% (da 159.061 a 176.193) a fronte di una riduzione del numero toccate delle navi. Più che positivi i numeri delle merci solide alla rinfusa e general-cargo che crescono del +27% passando da 305.169 tonnellate del 2018 a 386.948 tonnellate del 2019. Fra le categorie merceologiche trainanti, c’è lo sbarco dell’alluminio per il fabbisogno delle imprese del territorio regionale. In lieve calo il traffico delle autostrade del mare, con il dato delle merci trasportate su nave traghetto che passa da 4.770.397 tonnellate del 2018 a 4.693.531 tonnellate del 2019 (-2%). Il 38% (circa 1,8 milioni di tonnellate) della merce che viaggia su tir e trailer è collettame, cioè merci di vario tipo trasportate insieme. Seguono i prodotti alimentari, bevande e tabacchi (1,12 milioni di tonnellate, il 24% del totale) e i prodotti dell’agricoltura (704 mila tonnellate, il 15% del totale).

Trieste, progetto di consulenza con TUM per porto  del Texas


TUM International,  compagnia  di  sviluppo  della Technical University  of Munich, e il porto di Trieste hanno siglato una partnership strategica per un  Centro di competenze per la portualità e la logistica dell’energia. Obiettivo dell’accordo, cui partecipano anche Regione Friuli Venezia Giulia, TAL-SIOT (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino) e Camera di Commercio Italo-Tedesca è quello di sviluppare progetti innovativi volti alla creazione di valore facendo rete con il sistema produttivo bavarese e tedesco, in una prospettiva di crescita sostenibile. Tra i vari ambiti, il Centro di competenze si focalizzerà sul comparto del  trasporto delle rinfuse liquide, vista la rilevanza nel settore ricoperta da SIOT e dal porto di Trieste, che mantiene il titolo di primo scalo petrolifero del Mediterraneo. Proprio su questo filone di collaborazione è già realtà il primo progetto di consulenza negli Stati Uniti, denominato “Seahawk”, che coinvolge un primario porto del Texas, con il coordinamento diretto della società TUM International per la realizzazione di nuove infrastrutture portuali e un oleodotto per favorire l’esportazione del petrolio prodotto nel retroterra del porto texano. Il progetto prevede un supporto in termini di trasferimento di know-how da parte della collaborazione Trieste-Baviera nei confronti del porto USA, e apre interessanti prospettive per il rafforzamento del ruolo di Trieste nel crescente export di greggio texano, sempre più richiesto per le sue caratteristiche di minore impatto ambientale, ad esempio nel campo della produzione di combustibili per il trasporto marittimo. Nell’ambito del Memorandum prevista anche una possibile collaborazione fra TUM International e l’AdSP per la creazione di modelli digitali del territorio e di nuovi impianti portuali, che permetteranno di ottimizzare i piani gestionali orientati a diversi obiettivi, fra cui quelli della sicurezza, del monitoraggio e della difesa ambientale. 

Venezia partecipa al Cruise 2030


Una delegazione dell’AdSP del Mar Adriatico Settentrionale ha partecipato a Palma de Maiorca alla riunione del gruppo di lavoro Cruise 2030 comprendente otto tra i maggiori porti crocieristici europei, tra cui Amsterdam, Bergen, Cannes, Dubrovnik, Malaga, Marsiglia, Palma di Maiorca e Venezia. Nel corso dell’incontro è stato rinnovato e formalizzato l’impegno  rispetto all’iniziativa “Cruise 2030 CALL FOR ACTION” oltre a ribadire l’obiettivo di definire strategie comuni all’interno delle quali ciascun porto potrà individuare una via per supportare lo sviluppo sostenibile della crocieristica nel proprio territorio tale da bilanciare le necessità dell’industria, dell’ambiente e delle città portuali stesse. Presentate anche le conclusioni dello studio commissionato dall’Autorità veneziana e condotto da Risposte Turismo sul tema “Verso un nuovo equilibrio tra porti, destinazioni turistiche e crocieristica”. L’analisi interpreta i dati raccolti in 8 porti europei ed evidenzia la crescita dell’industria crocieristica negli ultimi anni, nel contesto di una crescita globale dei flussi turistici, riconoscendo che ci possono essere anche ricadute negative a livello locale, quali l’impatto ambientale e la pressione generata dai turisti nei centri storici. Lo studio indica che il futuro dell’industria crocieristica dipende dalla sua capacità di trovare una situazione di comune vantaggio e per le compagnie e per le città portuali.

Anno record a Trieste, nel 2019 pieno di TEU e treni


Con 62 milioni di tonnellate movimentate Trieste si conferma per il 2019 primo porto italiano. Due di dati che spiccano. Da un lato il traffico container ha registrato lo sviluppo più dinamico, toccando i 790.000 TEU con un incremento del +9% sul 2018 (record storico), dall’altro il traffico ferroviario porta al consolidamento dei dati raggiunti nel 2018, arrivando al traguardo di 10.000 treni (raddoppiati dal 2014) e 210.000 camion tolti dalla strada. “Nel settore dei container, il 56% del traffico sbarcato o imbarcato a Trieste nel 2019 ha usato la ferrovia,” sottolinea una nota dell’AdSP. “Questa quota è in continua crescita e già oggi supera la quota che l’UE ha posto come obiettivo del traffico ferroviario europeo di merci per il 2050 (che è del 50%)”. Anche nel settore delle autostrade del mare, nonostante la contrazione dei traffici, la ferrovia sta acquisendo un valore rilevante: il 29% di tutti i camion imbarcati o sbarcati a Trieste (principalmente da/verso Turchia) nell’anno sono stati trasferiti su ferro. Per quanto riguarda i singoli settori merceologici, stabili le rinfuse liquide che si attestano sopra a 43.000.000 di tonnellate movimentate (+0,30%). In crescita il settore delle rinfuse solide che registra un incremento del +3% con 1.700.000 tonnellate movimentate. Rallentano invece le merci varie (-5%), in discesa a causa del risultato negativo del comparto Ro-Ro (-24%) che passa da 299.000 unità transitate nel 2018 a 228.000 nel 2019. Tale risultato ha portato alla lieve flessione (-1%) dei volumi totali del porto da 62.600.000 a 62.000.000.

Primo rapporto sugli occupati del sistema portuale dell’Adriatico Centrale


Il sistema portuale del Mare Adriatico Centrale occupa 9.016 persone. È quanto emerge dalla ricerca “Analisi d’impatto occupazionale del sistema portuale del mare Adriatico centrale”, realizzata dalle società Questlab e Quantitas di Venezia su commissione dell’Adsp. Secondo il report gli occupati complessivi del settore privato, a fine 2018, risultano essere 8.066 con una crescita del 1,9% sul 2017 quando erano 7.912. Al dato complessivo si devono aggiungere circa 950 persone occupate nelle pubbliche amministrazioni esclusivamente competenti in ambito portuale che portano il totale degli addetti a 9.016, con una crescita complessiva del +1,7% sugli 8.861 addetti del 2017. L’obiettivo dell’approfondimento è quello di valutare l’impatto e la tipologia del lavoro nei sei porti di competenza dell’Autorità di sistema portuale, Pesaro, Ancona, Falconara Marittima, San Benedetto del Tronto, Pescara e Ortona. Delle 424 imprese interessate dall’indagine, 135 sono della cantieristica, 70 di altre attività commerciali, 49 sono agenzie marittime, portuali, terminaliste e spedizionieri, 46 sono del settore pesca, 43 della nautica/turistica da diporto (marine e servizi connessi al diportismo), 37 di altre attività, 24 sono i pubblici esercizi, 12 di altre attività industriale e 8 i servizi tecnico-nautici. Dalla distribuzione degli occupati nei porti emerge che nello scalo di Ancona-Falconara Marittima lavorano il 74,4% del totale degli addetti, in quello di Pesaro l’8,2%, ad Ortona il 7,7%, a San Benedetto del Tronto il 5,9% e a Pescare il 3,9%. Dall’analisi emerge, quindi, che nel porto di Ancona gli occupati nelle imprese sono 5.998, con una crescita del +1,6% sul 2017 quando erano 5.903, cui vanno aggiunte altre 530 persone occupate nelle pubbliche amministrazioni con competenza esclusiva in ambito portuale per un totale di 6.528 addetti. Nel porto di Pesaro i lavoratori nelle imprese sono 663, +8,8% sul 2017 quando erano 609, con un incremento legato soprattutto alla cantieristica. Sono 619 gli occupati del porto di Ortona, +3,8% sui 596 del 2017. Nel porto di San Benedetto del Tronto, i lavoratori sono 475, con un aumento del +1,2% sul dato di 470 del 2017. Nel porto di Pescara, gli occupati sono 311, -6,7% sui 333 del 2017. Gli addetti crescono nella maggior parte dei settori portuali analizzati. Del totale degli 8.066 occupati del 2018 (+1,9% sui 7.912 del 2017), la cantieristica è il settore con il maggior numero di addetti: 4.139 persone, con una crescita del +3,8% sui 3.988 del 2017. Segue, come numero di occupati, la pesca con 1.661 addetti, che registra però un calo del -4,8% sui 1.746 del 2017. Sono 808 gli addetti delle agenzie marittime, portuali, terminaliste e spedizionieri, con un aumento del +2,5% sui 788 occupati del 2017. Crescono addirittura del +18,9% i lavoratori delle attività commerciali, che passano dai 442 del 2017 ai 526 del 2018. Scendono, invece, gli occupati delle attività della nautica/turistica da diporto (-6,4%), da 441 a 413. Le attività industriali registrano un leggero aumento (+0,9%) con 174 occupati nel 2018 sui 173 del 2017. Crescono anche i lavoratori dei pubblici esercizi (+3,5%), passando da 137 a 142 addetti, e del +5,4% quelli dei servizi tecnico-nautici (piloti, ormeggiatori, rimorchiatori) con 135 persone rispetto ai 128 del 2017.

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