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GENNAIO 2020 PAG. 40 - NEWS OBOR

Cina, con il 2020 meno tariffe doganali e nuova legge per le imprese straniere

A partire dall’inizio del 2020 la Cina ha annunciato un intervento per abbassare le sue tariffe doganali sull’importazione di 850 prodotti al fine di promuovere uno sviluppo commerciale di alta qualità nell’ambito della strategia BRI. Pechino introdurrà o ridurrà le aliquote fiscali provvisorie all’importazione per beni comuni al consumo in altri Paesi ma relativamente scarsi in Cina, tra cui carne di maiale congelato, avocado e succo d’arancia fresco. Sarà inoltre azzerata la tariffa sull’importazione di prodotti farmaceutici contenenti alcaloidi per il trattamento dell’asma e sulle materie prime necessarie alla produzione di nuovi farmaci per il diabete, con il fine di ridurre i costi dei farmaci e promuovere la produzione di nuovi medicinali. Nel frattempo è entrata in vigore la legge sugli investimenti esteri che offre maggiori tutele agli investitoti stranieri. La norma garantisce l’accesso ai mercati degli appalti pubblici vietando, tra l’altro, l’uso di licenze amministrative e sanzioni per costringere gli investitori stranieri e le imprese a trasferire la propria tecnologia. Le imprese straniere avranno diritto a una partecipazione paritaria nella formulazione e nella revisione degli standard nazionali, industriali e locali in conformità con la legge.

Più sostenibilità nel programma della BRI digitale

Concordare standard di valutazione basati sull’utilizzo dei dati nell’ambito dell’integrazione tra BRI e l’Agenda 2030 dell’ONU che definisce i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e i 169 target ad essi correlati. Se ne è discusso alla IV Conferenza sulla BRI Digitale, organizzata a Shenzhen presso Accademia Cinese delle Scienze nell’ambito dell’iniziativa governativa Digital Belt and Road Program. La manifestazione ha visto confrontarsi rappresentanti di 29 nazioni e ha prodotto un MoU con l’Armenia incentrato sulla gestione del territorio e la capacità di supervisione dell’ambiente del paese caucasico. Obiettivo del programma DBAR è quello di coniugare la ricerca in ambito digitale e il raggiungimento di nuovi standard di sostenibilità. Sotto questo aspetto è stato devoluto al Mozambico la serie di dati di una mappatura dei terreni agricoli ad alta risoluzione, strumento utile a monitorare calamità naturali quali la siccità, vero tarlo del Continente africano, e a sostenere lo sviluppo agricolo del paese. Meng Wei, portavoce della Commissione, ha sottolineato che da gennaio a settembre, il commercio della Cina con i Paesi BRI ha totalizzato circa 950 miliardi di dollari e i suoi investimenti diretti non finanziari in questi Paesi hanno superato i 10 miliardi di dollari. La Cina ha fatto accordi bilaterali di swap di valuta con 20 Paesi B&R e ha stabilito accordi di compensazione RMB con sette Stati.

Sulla via della Seta crescono gli investimenti finanziari e non

Gli investimenti non finanziari della Cina nei Paesi che hanno aderito alla BRI hanno raggiunto 12,78 miliardi di dollari nei primi 11 mesi del 2019 secondo il ministero del Commercio di Pechino. Durante questo periodo il volume dei progetti sottoscritti da imprese cinesi è arrivato a 127,67 miliardi di dollari con una crescita del 41,2% su base annua. Il volume d’affari completato dei progetti appaltati all’estero è stato di 74,61 miliardi di dollari (+1,3%). I Paesi BRI hanno investito 7,02 miliardi di dollari e hanno creato 4.964 imprese in Cina. Attorno all’iniziativa strategica di Pechino crescono anche le opportunità finanziarie. Secondo la China Securities Regulatory Commission 6 nuovi titoli obbligazionari a sostegno delle BRI sono stati scambiati in Cina dalla fine di novembre del 2019 che hanno fruttato circa 996 milioni di dollari. Il paese ha deciso di aprire ulteriormente il mercato obbligazionario e dei futures con una serie di misure di apertura annunciate lo scorso giugno.

Infrastrutture portuali e logistica nei piani di sviluppo dell’Indonesia

E’ stato pubblicato il nuovo piano di sviluppo dell’East Coast Economic Region Development Council, l’ente governativo deputato alla supervisione dei progetti della East Coast Economic Region, uno dei cinque “Regional Economic Corridors” istituiti dal Governo federale tra il 2006 e il 2008 per promuovere una crescita più integrata e inclusiva delle varie aree del Paese, relativo alla regione orientale della Malesia continentale che comprende gli Stati di Pahang, Kelantan, Terengganu e il Distretto di Mersing nello Stato di Johor. Il piano, dal titolo “The next leap”, ha come orizzonte temporale il 2025 e delinea una serie di strategie e progetti con lo scopo primario di inserire la popolazione svantaggiata nel tessuto produttivo, investendo nel capitale umano con programmi di formazione per migliorare le competenze nella “new economy” e nell’era digitale e accrescere la specializzazione produttiva della manodopera. Il piano mira a promuovere investimenti privati per oltre 15 miliardi di euro, creare 60.000 opportunità imprenditoriali per la popolazione malese e 120.000 nuovi posti di lavoro. Tra le strategie prioritarie individuate dal piano anche il potenziamento delle infrastrutture portuali con l’obiettivo dichiarato di attirare investimenti privati per oltre 650 milioni di euro, creare 70 opportunità imprenditoriali e 1.300 nuovi posti di lavoro. I due progetti infrastrutturali principali presi in considerazione dal piano sono l’East Coast Rail Link, parte della Belt and Road Initiative, e lo sviluppo del Porto di Kuantan (capitale del Pahang), strategicamente posizionato sia nell’ambito dell’Indonesia – Malaysia - Thailand Growth Triangle  che per servire i mercati estremo-orientali e del Pacifico. Nel settore della logistica e trasporti, il piano prevede un programma denominato “Logistics and Trade Facilitation” per aumentare la presenza di aziende in grado di erogare servizi logistici avanzati a sostegno delle diverse filiere produttive/distributive. 
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