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GENNAIO 2020 PAG. 16 - L’automazione nella logistica di magazzino vale 35 mld USD


Una ricerca di Tractica prevede che le vendite annue di robot per la logistica arriverà a sfiorare il milione di pezzi nel 2022 (da 194,000 unità nel 2018). Il fatturato del settore arriverà a valere quasi 31 miliardi di dollari nel 2022, contro gli 8,3 miliardi nel 2018; oggi l’intero settore dell’automazione nella logistica vale 35 miliardi di dollari.

Durante la quarta edizione di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, il 30 e 31 gennaio a Milano presso il Centro Congressi di Assolombarda, è in programma un focus specifico sulle tecnologie disruptive nel settore della logistica.

A proposito di automazione in questo ambito, Domenico Appendino, Presidente della Società Italiana di Robotica Industriale, afferma che «…dove si effettua una qualsiasi manipolazione […] i processi hanno cominciato ad essere reimpostati con l’utilizzo di macchine automatiche. Ma se pensiamo che la logistica è essenzialmente spostamento e organizzazione di oggetti, e dunque un caso particolare di manipolazione, il suo passaggio alla robotica è qualcosa di naturale, quasi scritto nel suo DNA». 
Le ricerche e le analisi di mercato lo confermano. Secondo ABI Research, entro il 2025 saranno al lavoro 4 milioni di robot di tutti i tipi presso 50.000 magazzini in tutto il mondo.
Nel 2018, i magazzini robotizzati erano 4000. Una ricerca di Tractica prevede a conferma che le vendite annue di robot per la logistica arriverà a sfiorare il milione di pezzi nel 2022 (da 194,000 unità nel 2018). Il fatturato del settore arriverà a valere quasi 31 miliardi di dollari nel 2022, contro gli 8,3 miliardi nel 2018.

Per Interact Research, nel 2018 il fatturato dell’intero settore dell’automazione nella logistica, compreso anche il più tradizionale settore dei magazzini automatizzati, valeva circa 27 miliardi di dollari, ed è previsto in crescita del 12,6% l’anno in media sino al 2022. La percentuale del giro d’affari attribuibile al segmento dei robot cresce quindi più rapidamente del mercato dell’automazione logistica in generale, segno della migrazione da grandi impianti automatici a soluzioni più flessibili e modificabili nel tempo, consentiti dai robot e adatti anche per realtà più piccole e/o che devono gestire tipi molto diversi di merci.

La tendenza è evidente nel segmento del fulfillment degli ordini, che viene diviso in robot “goods-to-person”, “person-to-goods”, “picking e sortation” (importantissimo per la gestione dei resi, per esempio). Solo in queste quattro categorie, Interact prevede che entro il 2023 quasi 600.000 macchine saranno al lavoro; entro l’anno corrente la previsione è di 100.000 robot installati con il maggior numero unità mobili (circa il 70%) dedicate al “goods to person”.

I driver della crescita, che supera il 20% in media l’anno, sono la ricerca di precisione, velocità, flessibilità e, in alcuni Paesi, la crescente scarsità di candidati per il ruolo di magazzinieri.
L’argomento sarà tra quelli di punta trattati durante SF&LmI, che ha come filo conduttore dell’edizione 2020, l’industria, la logistica e i trasporti italiani nel mondo, all’epoca del ritorno dei confini e della diffusione delle tecnologie disruptive. L’automazione rientra a pieno titolo in queste ultime. Durante la sessione dedicata, in programma nella mattinata del secondo giorno di conferenze, si cercherà di capire cosa sta accadendo in Italia e come l‘automazione possa contribuire alla competitività del sistema logistico nazionale.

Il tema sarà affrontato in modo integrato, esaminando anche gli impatti sulla produzione e sulla distribuzione di merci grazie all’interazione tra Logistica 4.0, Industria 4.0 e Commercio 4.0.
                                                                                                                                          Red.Mar.
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