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OTTOBRE 2019 PAG. 40 - News Obor


Accordo di libero scambio tra Cina e Mauritius
Cina e Mauritius hanno siglato un accordo di libero scambio, diciassettesima intesa di questo tipo firmata da Pechino e prima assoluta con un paese africano. Il protocollo riguarda scambi di beni e servizi, investimenti, cooperazione economica e secondo il ministero del Commercio cinese fornirà non solo una garanzia più solida per l’approfondimento dei rapporti bilaterali ma rappresenterà il trampolino di lancio per approfondire ulteriormente i rapporti con il continente. I negoziati sull’accordo sono stati ufficialmente avviati nel dicembre 2017. Le due parti hanno formalmente concluso le discussioni il 2 settembre 2018, dopo quattro cicli di incontri. Nel settore degli scambi commerciali, la Cina raggiungerà quota zero sul 96,3% delle voci tariffarie dei prodotti e le Mauritius godranno della misura sul 94,2% delle voci tariffarie. Questa soluzione commerciale coinvolge il 92,8% del volume delle importazioni reciproche tra i due Stati. Le tariffe saranno notevolmente ridotte anche Per le restanti voci del Paese africano e non supereranno il 15% per la maggior parte dei prodotti coinvolti.

Nasce la rotta cargo Wuxi - Francoforte
Primo trasporto merci intercontinentale per la compagnia aerea cargo cinese SF Airlines verso l’Europa. Dopo i 6 servizi per il sud-est asiatico la compagnia ha attivato la prima rotta tra l’aeroporto di Wuxi (Shanghai) e quello di Francoforte con uno scalo tecnico a Chongqing, nel sud-ovest della Cina. Il volo copre una distanza di 9.540 chilometri ed è realizzato con un aeromobile B747-400ERF che può trasportare 110 tonnellate di merci ed è il più capiente della flotta della compagnia cinese che è costituita da 57 velivoli. L’obiettivo del servizio è costruire un canale logistico aereo stabile tra la Cina e l’Europa per le imprese manifatturiere e commerciali a Wuxi, Chongqing e le aree circostanti, facilitare ulteriormente la costruzione del moderno sistema logistico aereo di Wuxi e Chongqing e promuovere le imprese locali del commercio estero.

Segni di rallentamento nello sviluppo della BRI
Frena l’espansione della Belt and Road Initiative secondo un recente rapporto pubblicato da Gavekal Dragonomics che conferma quanto già anticipato lo scorso luglio dal Fondo Monetario Internazionale. Nel 2018 il valore dei nuovi progetti distribuiti in 61 paesi è calato infatti del 13%, per un ammontare di 126 miliardi di dollari, con un’accelerazione ulteriore nel periodo gennaio – agosto 2019 per il quale è stato registrato una flessione del 6,7%. Due soli progetti con prestiti superiori al miliardo sono stati siglati fino ad oggi, rispetto ai 46 del 2017 e ai 28 dell’anno scorso: in Egitto (1,2 miliardi di dollari) e in Pakistan 2,5 miliardi di dollari). Alla base del rallentamento due fattori: la minore disponibilità di fondi da parte di Pechino, in seguito al quasi azzeramento delle partite correnti (prima volta dal 2012); i timori per la “trappola del debito” che ha reso i potenziali partner dell’iniziativa più cauti. Gli investimenti totali in nuove infrastrutture previste dalla BRI supera i 720 miliardi di dollari. Pechino ha siglato più di 190 documenti di cooperazione con oltre 160 paesi e organizzazioni internazionali e ha insediato 82 nuove zone industriali oltremare.

Conferenza logistica di Hebei
Si è tenuta a Shijiazhuang, capoluogo della Provincia settentrionale cinese di Hebei, la sesta edizione di “China International Logistics Development Conference”. L’evento ha visto la partecipazione di più di 1.500 esperti e rappresentanti di aziende provenienti da oltre 70 Paesi e regioni, che si sono confrontati su temi quali la costruzione di città che possano diventare hub logistici, l’ambiente e i treni merci Cina-Europa.
La conferenza, incentrata sui temi dell’interconnessione, dell’integrazione e dello sviluppo coordinato, ha mirato a promuovere lo scambio e la cooperazione tra la Cina e l’industria logistica internazionale e lo sviluppo di alta qualità del settore. Allo stesso tempo si è tenuta in città anche una fiera di logistica e industria dei trasporti, alla quale hanno partecipato più di 180 aziende di tutto il mondo che si occupano di attrezzature, sistemi e soluzioni informatiche.

Primo collegamento ferroviario verso la Cina per Audi
Per la prima volta la casa automobilistica Audi si è avvalsa di un collegamento ferroviario per trasferire le sue automobili in Cina. Due carichi di 82 Q8 hanno infatti raggiunto Changchun, capoluogo della provincia nord-orientale cinese di Jilin, dopo un viaggio di 19 giorni su un convoglio ferroviario partito da Brema. Secondo la China FAW Group Import & Export Co. Ltd., la compagnia responsabile dell’operazione, questo servizio ferroviario fornisce una “soluzione logistica più sicura, economica ed efficiente” per le importazioni di veicoli in Cina. In precedenza, l’importazione di auto Audi nel Paese avveniva attraverso il trasporto marittimo verso i porti cinesi, da dove le vetture erano poi trasferite per essere vendute nelle città sul continente, con un solo viaggio che durava dai 40 ai 50 giorni.
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