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SETTEMBRE 2019 PAG. 6 - NEWS DAL MONDO



Automatizzazione nei porti, le conseguenze negative sul lavoro in uno studio canadese
L’adozione di tecnologie di automatizzazione nei porti determinerà la perdita di migliaia di posti di lavoro. Almeno per quanto concerne il sistema portuale della Columbia Britannica (Canada) nelle aree di Prince Ruper, Delta e Vancouver, maggiormente coinvolte dall’economia legata allo shipping. È quanto prevede uno studio commissionato alla  Prism Economics and Analysis dalla divisione canadese dell’International Longshore and Warehouse Union (ILWU). Il documento analizza due scenari particolari: uno caratterizzato dalla semi-automizzazione delle attività terminalistiche e uno dalla completa automatizzazione delle stesse. Nel primo caso è previsto un taglio dei posti di lavoro del 50%, nel secondo del 90%. Pesanti le conseguenze anche dal punto di vista economico. Nello scenario semi-automatizzato la riduzione dei redditi complessivi dei lavoratori e dei relativi contributi pensionistici raggiungerebbe i 349 milioni di dollari, con una diminuzione di 36,6 milioni di dollari al gettito delle imposte federali, di 16,1 milioni al gettito delle imposte provinciali e di 4,6 milioni al gettito delle imposte municipali. Nella peggiore delle ipotesi la diminuzione arriverebbe a 628 milioni di dollari, con una contrazione di 66,6 milioni di dollari al gettito delle imposte federali, di 28,9 milioni al gettito delle imposte provinciali e di 8,3 milioni al gettito delle imposte municipali.

Brasile, la liberalizzazione nel settore energetico trascinerà gli investimenti infrastrutturali
L’impegno con l’antitrust brasiliano assunto da Petrobas per ridurre della metà la sua presenza nel settore della raffinazione potrebbe portare alla diversificazione degli attori nel mercato con importanti ricadute in termini di investimenti privati in logistica. È quanto prevede uno studio di IBP – l’Istituto brasiliano per il petrolio, gas e biocarburanti – secondo cui saranno necessari entro il 2030 circa 10 miliardi di euro in interventi per l’adeguamento di porti, terminal, condutture e ferrovie. Secondo l’analisi la crescita del mercato dei carburanti liquidi richiederà investimenti per oltre 2,7 miliardi in infrastrutture logistiche e circa 8,3 miliardi per garantire la necessaria multimodalità dei trasporti (materiale rotabile e terminal ferroviari specifici). Dei 22 progetti indicati come prioritari otto riguardano la costruzione o l’epsansione di pontili, terminal portuali e aree di stoccaggio. 

Limiti al tenore di zolfo, pubblicata guida operativa
Si chiama “The supply and use of 0.50%-sulphur marine fuel” la guida rilasciata da numerose organizzazione del cluster marittimo internazionale in vista dell’entrata in vigore dal prossimo anno  delle norme che impongono limiti al tenore di zolfo per i combustibili. Il documento indica modalità di stoccaggio e di impiego del nuovo tipo di fuel e ne illustra le problematiche specifiche in termini di sicurezza e operatività. Tra le varie indicazioni fornite la necessità da parte di fornitori ed equipaggi di condividere tutte le informazioni circa le caratteristiche del nuovo tipo di bunker,  in particolare in termini di temperatura a bordo e di eventuali commistioni con altri fuel. Uno dei punti di maggiore criticità sarà costituito infatti dalla compatibilità tra i combustibili provenienti da diverse fonti di approvvigionamento. 


Salonicco, aggiudicato appalto per il nuovo terminal container
Sarà una joint ventura tra la statunitense Hill International e la greca Rogan Associates a stilare il progetto di ampliamento del container terminal al Molo 6 del porto di Salonicco. L’intervento prevede 460 metri lineari di banchina, fondali a -17,6 metri e aree di retrobanchina larghe 300 metri per una durata di 46 mesi. Il progetto rientra nel piano di potenziamento dello scalo per un investimento complessivo di 180 milioni di euro da parte dell’Ap di Salonicco così come previsto dal contratto di cessione del 67% del capitale dell’ente al consorzio South Europe Gateway Thessaloniki (SEGT) costituito da Deutsche Invest Equity Partners, Belterra Investments e Terminal Link (gruppo CMA CGM). Salonicco ha movimentato nel 2018 12,9 milioni di tonnellate merci con una flessione del 17,3% rispetto all’anno precedente.
 
Il Marocco punta a raddoppiare il traffico cargo aereo
Il governo di Rabat ha individuato le piattaforme aeroportuali di Tangeri e di Casablanca come i futuri hub di riferimento a livello nazionale in materia di traffico merci. Ad oggi, Casablanca raggiunge il 94% del traffico complessivo del paese con 82mila tonnellate movimentate nel 2018. In forte crescita il secondo polo di Tangeri (2.600 tonnellate trasportate nel 2018, 6% del totale) scelto recentemente da DHL come nuovo hub logistico Africa – Europa nella zona di Tangermed. È proprio qui che si concentreranno gli sforzi del governo marocchino che punta a raddoppiare il volume di traffico entro il 2020 per raggiungere quota 16mila tonnellare entro il 2030. A questo fine sono previsti interventi infrastrutturali per aumentare le aree a disposizion idell’operatività degli aeromobili, la realizzazione di una stazione merci da 3mila metri quadri e di magazzini per un’area complessiva di 7mila metri quadri. Il programma fa parte della strategia per lo sviluppo dell’aviazione civile messa a punto dall’Office National des Aéroports. Obiettio: raggiungere le 100.000 tonnellate in volume entro il 2020 e le 182.000 tonnellate entro il 2035.

Consegnata la prima nave da crociera cinese per itinerari polari
E’ operativa la prima nave interamente realizzata in Cina dedicata alle crociere polari. La Greg Mortimer è stata costruita dalla China Merchants Industry Holdings, una consociata del China Merchants Group, per la società statunitense Sunstone, il principale operatore mondiale di questo particolare tipo di crociere. Il costruttore navale ha siglato ordini per sette navi da crociera per spedizioni ai poli (classe Infinity) e tre motonavi simili di medie dimensioni. La nave è lunga 104,4 metri per una larghezza massima di 18,4 metri e può operare a una velocità massima di 16,3 nodi. Dotata di 135 cabine può ospitare a bordo 254 passeggeri. Salpata agli inizi di settembre dalla base di produzione di Haimen, nella provincia orientale del Jiangsu, transiterà da Singapore, supererà il Capo di Buona Speranza, in Sudafrica, per poi attraversare l’Oceano Atlantico fino a Ushuaia (Argentina), la città più meridionale del mondo. Si prevede che la Greg Mortimer arriverà nella regione antartica entro la fine di ottobre, dove condurrà una crociera esplorativa di due settimane.

Crociere, Global Port Holding consolida la presenza nell’area dei Caraibi
Nassau Cruse Port (NCP), consorzio costiutito dal gruppo terminalista turco Global Ports Holding (GPH), da Bahamas Investment Fund (BIF) e della Yes Foundation, ha sottoscritto il contratto di concessione della durata di 25 anni per la realizzazione e la gestione del terminal crociere sulla Prince George Wharf del porto di Nassau. L’accordo prevede che il consorzio investa sino a 250 milioni di dollari per il potenziamento dell’attività crocieristica nello scalo per un progetto esecutivo lungo 24 mesi. L’intesa prevede interventi per portare da sei a otto il numero delle banchine dello scalo portuale dedicate al traffico crocieristico oltre la costruzione di un nuovo edificio che fungerà da terminal. Per Global Ports Holding, si tratta del terzo porto crocieristico gestito nell’area caraibica dopo l’ingresso nella gestione delle attività del porto cubano de l’Avana e di quello di Antigua.

Viaggio polare per la centrale nucleare galleggiante russa
Akademik Lomonosov, unica centrale nucleare galleggiante al mondo, è salpata dal porto di Murmansk per raggiungere il porto di Pevek, sul Mare della Siberia Orientale, ad una distanza di 4.700 chilometri. Classificata come Floating Nuclear Power Unit, l’unità – lunga 114 metri e larga 30 – è stata realizzata dal cantiere navale Baltic Shipyard di San Pietroburgo ed è di proprietà della russa Rosatom. Utilizzata per produrre energia elettrica per la regione di Chukotka, la nave, in grado di soddisfare la domanda energetica per una città di 100mila abitanti, diventerà l’impianto nucleare più a settentrione del mondo.

Eurokai guarda a Damietta
Eurogate e Contship Italia (Gruppo Eurokai) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con l’autorità portuale di Damietta per la creazione di uno dei maggiori sistemi logistici dell’area MENA (Medio Oriente e Africa) che prevede la realizzazione di un terminal container, una linea ferroviaria, un interporto e un’area di distribuzione delle merci per in investimento che nella sola prima fase ammonta a circa 750 milioni di euro. L’accordo prevede la messa a punto di business plan da definire entro quattro mesi per completare i lavori entro il 2022.

Evergreen sceglie le 23mila Teu di proprietà
La taiwanese Evergreen Marine Corporation conferma attraverso il suo consiglio di amministrazione la decisione dotare la sua flotta di portacontainer da 23mila Teu. A differenza di quanto annunciato lo scorso agosto, però, le navi saranno tutte di nuova costruzione. In particolare, due unità,  del costo compreso tra 140 e 160 milioni di dollari saranno realizzate dal cantiere navale sudcoreano Samsung Heavy Industries. La filiale Evergreen Marine (Hong Kong), anziché noleggiare quattro o cinque navi da 23mila Teu, ordinerà la costruzione di due unità della stessa capacità al cantiere navale cinese Jiangnan Shipyard (Group) Co. Infine, la filiale Greencompass Marine ordinerà la costruzione di altre sei navi da 23.000 teu, di cui quattro verranno commissionate al cantiere sudcoreano Samsung Heavy Industries e due al cantiere navale cinese Hudong-Zhonghua Shipbuilding (Group) Co. Questo lotto comporterà un investimento complessivo di 840-960 milioni di dollari.

Grimaldi, rischio aumento dei costi per lo short sea shipping
Emanuele Grimaldi nel suo ruolo di vice presidente dell’ICS è intervenuto a Londra ai lavori della Conferenza internazionale “Setting Course for 2050: Powering Global Trade”. Grimaldi ha sottolineato come l’industria armatoriale abbia aderito fin da subito alle normative ambientali per la riduzione delle emissioni marittime di gas a effetto serra. Per tali adeguamenti sono stati compiuti importanti investimenti ma è molto probabile che in un prossimo futuro vi saranno ulteriori costi aggiuntivi per gli armatori a fronte di una crisi dei noli che perdura da più di dieci anni. Da qui il rischio di un ritorno delle merci sulla strada, annullando i benefici registrati in questi anni dallo sviluppo delle autostrade del mare, derivante da un aumento dei costi del trasporto marittimo.


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