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SETTEMBRE 2019 PAG. 20 - Appello al cluster marittimo sardo per un cambio di passo



“Tutto parte dalla recente iniziativa della Saras per il servizio di bunkeraggio nell’area del Golfo degli Angeli. È da lì che hanno preso corpo tutta una serie ragionamenti sul futuro sviluppo della blue economy in Sardegna. Se l’isola diventa polo per il bunkeraggio perché non offrire tutta la serie di servizi accessori allo shipping? In fondo a quindici miglia dalle nostre coste intercettiamo i flussi di traffici che, attraverso Suez passano per il Mediterraneo e, grazie alla presenza dell’aeroporto, possiamo connetterci a tutto il continente. Un’opportunità unica che potrebbe rilanciare la nostra economia”.

Potere della suggestione e dell’impegno per la propria terra. Questo è bastato a Giancarlo Acciaro, Presidente di Assoagenti Sardegna, per prendere l’iniziativa e convocare per il prossimo 25 ottobre a Cagliari rappresentanti delle istituzioni politiche, economiche e sociali, sia regionali sia nazionali, un incontro per discutere del futuro dell’isola. “Golfo degli angeli…non dei fantasmi”, provocazione, fin dal titolo, contro lo stato di cose attuali. Sorta di convocazione degli “stati generali” per il rilancio dell’azione politica e imprenditoriale, tra analisi della crisi e proposte per il futuro. 

“L’idea è quella di mettere insieme tutti i soggetti in campo a partire dal cluster marittimo, contribuire a fare chiarezza sulle priorità da seguire. L’appuntamento sarà incentrato su quattro tematiche specifiche: ipotesi di lavoro concrete da cui ricavare indicazioni operative. Discuteremo con i rappresentanti di Saras del Golfo come hub mediterraneo per i carburanti navali “puliti”; con Achille Onorato di formule per il rilancio e la diversificazione del nostro porto industriale; di sblocco definitivo del piano della Zona economica speciale, con individuazione di soluzioni industriali sinergiche anche alle attività portuali della Zona Franca, con gli esperti di SRM; della trasformazione con CLIA del porto storico di Cagliari in un hub mondiale per il turismo marittimo di qualità. Con un comune denominatore rivolto a chi vuole impegnarsi in questi temi: fare sistema, contribuire a creare le sinergie necessarie per offrire servizi competitivi con i nostri poteziali concorrenti che non sono i vari porti della Sardegna, ma quegli scali del Mediterraneo come Ceuta, Algeciras e Malta con cui siamo chiamati a confrontarci”.

Un poker di punti e due messaggi programmatici da consegnare, rispettivamente, al cluster marittimo della Sardegna, e alle istituzioni. Acciaro punta, attraverso la discussione, sulla necessità di un “cambio di passo” generalizzato, alla capacità, finalmente, di adeguare le risposte alle domande.
“Tutto il cluster marittimo, dagli agenti ai fornitori di servizi, tutti i soggetti economici del territorio sono chiamati ad una sforzo complessivo di crescita professionale. Solo insieme possiamo portare a casa il risultato. Ma per superare la concorrenza, che continua a sottolineare è internazionale, non possiamo più limitarci a coltivare le nostre competenze, a difendere l’orticello. È arrivato il momento di inventarci nuovi servizi, nuove offerte mettendo a frutto le strutture esistenti e trasformando le potenzialità in azioni concrete”.

È questo il passo in avanti a cui è chiamato a rispondere anche il sistema isituzionale. In particolar modo in un contesto particolare, l’insularità, dove le inefficienze comuni al sistema sono restituite con effetto moltiplicato.

“Avvieremo un ragionamento comune con l’AdSP sulla questione dei piani regolatori per rafforzare la nostra posizione sui tavoli ministeriali. C’è un senso di incertezza che ci impedisce di lavorare per adeguare l’esistente. Non è possibile aspettare 10 anni per spostare un ormeggio. La perimetrazione della zona franca nello scalo di Cagliari su cui sono disponibili 100 milioni da spendere è bloccata dalla Soprintendenza: non si sono accorti che nel frattempo intorno alla zona di salvaguardia si è sviluppato un porto! E lo stesso discorso è valido per Porto Torres. Chiediamo di sbloccare queste situazioni, anche per sfruttare le struttutre esistenti per nuovi traffici. A Cagliari, ad esempio, c’è tutto per creare un polo di riferimento per le crociere e per un settore a grande valore aggiunto come i megayatch. Rimbocchiamoci le maniche: ritrasformiamo i fantasmi in angeli.

                                                                                                                              Giovanni Grande
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