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LUGLIO 2019 PAG. 40 - NEWS OBOR



In Cina la prima fiera dell’economia e del commercio incentrata sull’Africa
Si è svolta a Changsha, città nella provincia dello Hunan nella Cina centrale, la prima fiera sino-africana dell’economia e del commercio (CAETE) che ha attirato più di 1600 ospiti provenienti da 53 paesi africani e oltre 3500 espositori cinesi e stranieri, compratori e addetti ai lavori, con un numero di visitatori oltre la soglia delle 100mila unità. In quanto unico organismo cinese a livello nazionale a promuovere l’economia e il commercio con l’Africa sotto il Forum per la cooperazione sino-africana (FOCAC), il CAETE funge da prima piattaforma nazionale nello Hunan aperta al mondo esterno e sarà ospitato in maniera permanente dalla provincia. Nel corso della manifestazione sono stati firmati 84 documenti di cooperazione da governi locali, aziende statali e private, istituti finanziari, associazioni di settore e organizzazioni non-governative tra la Cina e l’Africa. Gli affari per un valore di 20,8 miliardi di dollari spaziano in varie aree: commercio, investimenti, infrastrutture, agricoltura, aviazione, turismo e relazioni tra città gemellate. Hunan e Africa, dall’avvio della BRI, hanno visto una rapida crescita dei loro commerci e investimenti, con gli scambi bilaterali cresciuti di oltre il 50% per quattro anni di fila e un valore di 2,8 miliardi di dollari nel 2018. 

Crolla l’export della Liguria verso la Cina
Nel 2018 la Liguria ha registrato un calo delle esportazioni pari al 6,7%. Il dato è stato reso noto dall’Associazione Ligure Commercio Estero (ALCE) che ha tenuto la propria 74esima assemblea annuale presso Palazzo Ducale a Genova. Su venti regioni quella ligure è fissa da tre anni al 14esimo posto con una quota sul totale dell’export pari all’1,6%,  molto distanziata dalle altre regioni del Nord Italia che costituiscono la locomotiva dell’export nazionale, come la Lombardia (27,7%), l’Emilia Romagna (13,8%), il Veneto (13,8%), ma anche di regioni che per estensione territoriale e struttura economica assomigliano di più alla Liguria, come il Friuli Venezia Giulia (3,4%, settimo), le Marche (2,6%, ottave) o l’Abruzzo (1,9%, 12esimo). Relativamente ai volumi di interscambio, l’ALCE ha evidenziato che la Liguria, benché in pole position per i progetti della Via della Seta marittima nel Mar Mediterraneo, nel 2018 ha registrato un crollo delle esportazioni verso la Cina (-40% pari a 275 milioni di euro), che oggi rappresentano il 3,7% dell’export totale regionale, dominato invece dalla Francia (+15,5%, 963 milioni, 12,8% del totale), dagli Stati Uniti (-13,2%, 762 milioni, 10,2%) e dalla Germania (-6,6%, 654 milioni, 8,7%).

L’AIIB raggiunge quota cento membri
L’Asian Infrastructure Investment Bank, l’istituto creditizio legato a doppio filo con lo sviluppo della BRI ha raggiunto quota 100 membri con l’inclusione di Benin, Gibuti e Ruanda. L’aggiunta dei tre paesi africani è stata annunciata  alla riunione annuale della banca a Lussemburgo. “Ora abbiamo membri in ogni continente”, ha affermato Danny Alexander, vicepresidente dell’AIIB ed ex segretario capo del Tesoro britannico. Presente alla riunione anche l’Italia, tra i membri fondatori dell’istituzione. “A metà del suo quarto anno di attività, l’AIIB si è consolidata in un attore multilaterale consolidato, con un’attenzione regionale e settoriale ben definita e un potenziale significativo per un’ulteriore espansione,” sottolinea la dichiarazione del rappresentante italiano. “Le operazioni di base si sono notevolmente ampliate negli anni precedenti e, andando avanti, ci aspettiamo ora una maggiore diversificazione dei mutuatari regionali. Essi sono i principali beneficiari delle operazioni dell’AIIB e possono trarre pieno vantaggio dai benefici della modernizzazione e del potenziamento della dotazione infrastrutturale, che può solo portare ad un aumento della crescita e della ricchezza”. Il successo della banca è considerato dagli esperti  una vittoria diplomatica di Pechino. Il mancato ingresso degli Stati Uniti nell’AIIB ha lasciato l’istituto nelle mani della Cina che ne possiede una quota di maggioranza.  

Le autovetture Volvo dalla Cina all’Italia via binario
Le autovetture Volvo realizzate nello stabilimento cinese di Daqing raggiungeranno l’Italia via ferrovia grazie all’attivazione di un servizio operato dalla belga Lineas. Il collegamento bisettimanale nelle due direzioni Cina - Belgio, con capolinea al porto di Ghent, è stato inaugurato con un treno che trasportava le prime 190 vetture alla fine di giugno. Una parte delle vetture sarà instradata successivamente tramite la tratta che collega Ghent a Sacconago. Dallo scorso febbraio, infatti, Lineas opera un servizio bisettimanale verso l’Italia per il trasporto di auto nuove di fabbrica raccolte attraverso la propria piattaforma di distribuzione di Ghent e provenienti dalla Cina, dalla stessa fabbrica Volvo Car Ghent nel porto di Ghent, dalla Svezia e dagli Stati Uniti. Le auto vengono caricate al Mercator Multimodal Terminal della DFDS, mentre in Italia vengono scaricate al terminal di Sacconago, presso Milano, che è stato recentemente riattivato dal gruppo FNM, da dove le auto vengono distribuite ai concessionari. Sulla tratta ferroviaria Ghent-Italia vengono trasportate ogni settimana 400 vetture, servizio che sino allo scorso anno era realizzato via strada. La scelta intermodale dallo stabilimento cinese della Volvo fa risparmiare la metà del tempo rispetto al tradizionale trasporto marittimo. 
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