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GIUGNO 2019 PAG. 23 - Trieste porta strategica per i paesi della Mitteleuropa


Presenza fissa dalla prima edizione della Fiera di Monaco, datata 1978, il porto di Trieste ha confermato la sua vocazione “intermodale” di collegamento con il Centro-Nord Europa con l’annuncio di nuovi servizi ed iniziative di collaborazione.
Si parte dalla nuova connessione tra lo scalo giuliano e l’hub di Norimberga, situato a nord della Baviera. Inaugurato a fine luglio con una coppia di treni settimanali per poi incrementare le circolazioni entro la chiusura del 2019, TRINUR racchiude fin dalla scelta del nome (crasi tra le lettere iniziali di Trieste e Nürnberg) l’identità strategica di Trieste come tramite per i territori della Mitteleuropa. “La Baviera è da sempre un partner fondamentale con il quale desideriamo lavorare a tutto campo,” ha sottolineato il presidente dell’AdSP del Mar Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino. “Il nuovo servizio su Norimberga dimostra come il baricentro delle nostre attività economiche continui a spostarsi progressivamente anche verso Nord. Confidiamo che Norimberga possa essere per noi e Bayernhafen un’occasione di collaborazione sinergica e di ponte per altre aree di mercato, quali la Polonia o i Paesi Baltici”.

Nato dalla collaborazione consolidata tra DFDS, gruppo danese leader del trasporto Ro-Ro che detiene il 60% delle quote del terminal Samer Seaports e Alpe Adria, la compagnia che svolge il ruolo di facilitatore per lo sviluppo dei servizi di trasporto intermodale del sistema logistico giuliano, TRINUR collegherà il molo V di Trieste con quello di TRICON di Norimberga, gestito dal Gruppo “Bayernhafen” e, oltre a trasferire in maniera sostenibile i volumi di traffico del mercato turco e greco, sarà attrazione per le esigenze di export del sistema industriale del territorio della Baviera. “In una seconda fase – ha aggiunto D’Agostino – il servizio si svilupperà utilizzando come gateway ferroviario di consolidamento anche Cervignano, rivolgendosi dunque ai volumi di traffico generati dal territorio del Friuli Venezia Giulia, in armonia con lo sviluppo della “piattaforma logistica regionale” che l’Autorità di Sistema assieme alle altre istituzioni e piattaforme della Regione FVG sta contribuendo a disegnare”.

L’evento fieristico ha fatto da cornice anche all’annuncio del MOU firmato con il polo logistico lussemburghese di Bettembourg, considerato da D’Agostino l’omologo di Duisburg per il Belgio e punto di riferimento propedeutico per i controlli doganali destinati ai semirimorchi provenienti dalla Turchia in previsione della Brexit. La collaborazione strategica tra l’Authority giuliana e CFL (Ferrovie lussemburghesi) ha origine da un collegamento intermodale avviato già nel 2012 che passerà a breve da 9 coppie di treni settimanali a 12. Il servizio permette lo “shift modale” di oltre 20.000 semirimorchi dalla strada alla ferrovia, contribuendo non solo al decongestionamento di una delle reti viarie più trafficate d’Europa, ma anche alla riduzione dei gas serra e delle altre sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera, con un notevole risparmio di circa 35.000 tonnellate di CO2. “Ho visitato di recente il terminal di Bettembourg e sono rimasto impressionato dalla qualità della piattaforma e dei modelli operativi anche sul lato dell’innovazione tecnologica,” ha spiegato D’Agostino. “Lavorare assieme fra partner che condividono queste priorità significa puntare a definire nuovi standard di eccellenza a livello europeo per le connessioni nave-ferrovia”.

Infine, l’accordo siglato con il gruppo Kombiverkehr per la promozione di un corridoio intermodale tra il porto di Trieste e il terminal di Neuss Trimodal, collocato sul Reno vicino a Düsseldorf. L’accordo traccia un percorso mirato a sviluppare una partnership strutturale, individuando i prerequisiti in termini di infrastruttura ferroviaria e organizzazione dei flussi logistici tra i due hub, definendo inoltre le future condizioni operative per il raggiungimento di più elevati standard di efficienza. L’intesa conferma il legame forte con la Germania, testimoniato dalle 55 connessioni settimanali che partono dal capoluogo giuliano. Un rapporto che per l’AdSP può contare su buoni margini di crescita “non solo grazie al transit time offerto dalla rotta marittima adriatica, più vantaggiosa rispetto alla via nord-europea, ma soprattutto per gli investimenti ferroviari in corso nello scalo giuliano, che sta diventando sempre più “porta intermodale” di accesso all’Europa attraverso il Mare Adriatico”.
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