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MAGGIO 2019 PAG. 30 - Le alleanze tra shipping lines e supply chain logistica


Seminario sulla Brexit  
Lo stop and go circa le modalità di uscita del Regno Unito dall’Ue (un lungo processo che ha portato al rinvio dell’uscita al 31 ottobre 2019, ndr) al centro di un seminario organizzato in collaborazione con lo Studio Armella&Associati. “Molte imprese non sanno se, con la Brexit, si troveranno di fronte a nuove normative, tariffe o controlli doganali. Non hanno chiaro se avranno la possibilità di trasferire personale tra l’Unione europea e il Regno Unito, né se saranno costrette a pagare nuove tasse,” ha sottolineato l’avvocato Sara Armella. In caso di “hard Brexit” ci saranno ad ogni modo conseguenze pesanti: “Tutte le merci da e verso l’Inghilterra sarebbero soggette a procedure doganali e a dazi. Questo significa nuove tasse per le imprese e per i consumatori e tempi più lunghi per le forniture, oltre a restrizioni per le persone e per gli spostamenti o i permessi di soggiorno”. 

Seminario sul Block Exemption Regulation for liner Shipping
Gigantismo navale, concentrazione del mercato, differenziazione limitata dell’offerta, integrazione verticale, monopoli e/o monopsoni sono i fenomeni analizzati insieme a Olaf Merk, estensore di uno studio ITF OCSE 2018 sugli impatti delle alleanze tra Shipping Lines e supply chain logistica, e Lamia Kerdjoudj Belkaid, segretaria generale di Feport, l’Associazione Europea dei terminalisti portuali. Per il vice presidente di Confetra, Marco Condorti è arrivato il momento “per far decollare – anche in Italia – il confronto su come tenere in equilibrio le esigenze di razionalizzazione del trasporto marittimo con quelle di tutela – soprattutto nelle attività logistiche inland – della competizione e del libero mercato tra imprese diverse e protagoniste dei tanti segmenti specialistici della supply chain logistica”. “Nella consultazione svolta dalla DG Competition, Confetra si è espressa per il no alla proroga delle esenzioni dalla normativa Antitrust europea per le Shipping Line, in scadenza tra un anno, se non accompagnata da una serie di ‘condizioni’ che evitino poi il riprodursi di oligopoli e cartelli anche nelle attività logistiche che vanno dalla nave alla consegna al destinatario finale della merce,” ha sottolineato il presidente Nereo Marcucci. “Sulla rotta Far East – West, il 95% dei volumi viene trasportato da vettori aderenti a tre “Alleanze” armatoriali. Ed è chiaro che se tale dinamica dovesse poi riprodursi ‘a terra’, sarebbe la fine del pluralismo industriale nel mercato della contract logistic”.

Via libera europeo a I RAIL
Via libera e co-finanziamento europeo da parte della DG MOVE nella call Connecting Europe Facilities del progetto europeo I RAIL (Italia, Spagna e Portogallo). Obiettivo di I RAIL è l’attuazione e lo sviluppo si procedure a livello europeo tra gli operatori ferroviari al fine di contribuire a un sistema di scambio di informazioni interoperabile ed efficiente in termini di costi per l’Europa, che soddisfi i requisiti delle direttive sull’interoperabilità e sulla sicurezza.  Il progetto rappresenta per la compagine italiana formata, oltre che da alcune aziende del cargo ferroviario merci, da Agenzia delle Dogane, Confetra, Circle, e AdSP del Mar Ligure Orientale, una eccellente opportunità di innovazione e digitalizzazione dei processi ferroviari, logistici e doganali in coerenza con un quadro europeo che vede l’integrazione e l’interoperabilità dei sistemi come paradigma fondamentale per lo sviluppo di un trasporto efficiente ed efficace. I RAIL prevede nel periodo 1 gennaio 2019 – 31 dicembre 2022 un valore complessivo di 11.957.067 Euro.

Protocollo Confetra – Arpal per ricerca figure professionali nella logistica
Confetra ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con ANPAL, l’Agenzia per le Politiche Attive per il Lavoro del Ministero del Welfare. “Occorre incardinare un sistema di cooperazione permanente sui temi della formazione professionale in entrata, del recruiting e della stessa narrazione del lavoro logistico” ha dichiarato il direttore generale della Confederazione, Ivano Russo, aprendo i lavori del Tavolo tecnico con i rappresentanti dell’Agenzia. “La mancanza di conducenti sta diventando una vera e propria emergenza nazionale per l’autotrasporto. Idem la carenza di macchinisti per le imprese ferroviarie private. In alcuni ambiti scarseggia perfino il personale impiegatizio, ed è molto complicato far arrivare oggi a un giovane informazioni corrette su che tipo di lavoro sia, ad esempio, quello dello spedizioniere internazionale. Nonostante il nostro settore cresca, le nostre imprese non riescono a saturare gli organici in decine e decine di posizioni e di profili. Oggi avviamo un percorso concreto e organico di collaborazione con ANPAL e con gli Istituti di Formazione connessi alla rete del Ministero del Lavoro, coinvolgendo tutte le nostre Organizzazioni nazionali e territoriali. Noi mapperemo i numeri e gli skills di cui le nostre imprese hanno bisogno, l’Agenzia ci darà una mano nel costruire il percorso di ricerca e formazione. Chiediamo al Ministro Di Maio di attenzionare questa sperimentazione operativa, che vuole anche essere una risposta etica e di sostenibilità sociale in tema di politiche industriali e di sviluppo della logistica italiana”.

Conevgno “Puglia, la piattaforma logistica diventa sistema”
Una visione comune per far ripartire il ciclo di crescita economica rinnovando la “cassetta degli attrezzi” con un impegno che coinvolga tutti gli attori, privati e pubblici. È il messaggio che arriva dall’iniziativa “Puglia, la piattaforma logistica”, organizzata al Terminal Crociere del Porto di Bari dalla territoriale di Confetra, con a capo Felice Panaro e Vito Leo Totorizzo, in qualità di vice-presidente. “La Puglia, ha molte infrastrutture, molti porti, alcuni buoni per dimensione e specializzazione, anche quelli minori,” ha spiegato il presidente Nereo Marcucci. “Metterli a sistema significa darsi un programma che sia competitivo, per qualità e merito perché il mercato lo chiede, ma che cooperi con le istituzioni per costruire un’offerta di dimensione internazionale. La Puglia potrebbe essere lo snodo di una delle 75 piattaforme che inevitabilmente nasceranno nel mondo in conseguenza della Belt and Road Initiative, per esempio”. Potenzialità che però vanno liberate attraverso lo snellimento burocratico. È la convinzione espressa da Davide De Gennaro, presidente dell’Interporto Regionale della Puglia secondo cui “mettere  a sistema i tre porti pugliesi significa elaborare una proposta semplice che possa essere presentata ai grandi operatori a cui interessano primariamente la quantificazione di costi e tempi. Dobbiamo dimostrare che la Puglia può essere un interlocutore efficace”. E mentre si pensa che il colosso cinese possa dirigere il suo sguardo al Pireo, “il porto di Taranto”, spiega a margine Alessandro Panaro, Responsabile SRM Dipartimento Economia Marittima, “potrebbe essere il naturale approdo del Mediterraneo dopo Suez. Quello di Bari invece dovrebbe continuare ad alimentare la propria vocazione turistica non tralasciando tuttavia il traffico marittimo RO-RO, ovvero quello progettato ad hoc per i veicoli gommati. L’Europa guarda e sostiene con favore le politiche rivolte ad alleggerire il traffico su gomma migliorando l’impatto ambientale e riducendo le possibilità di gravi incidenti”.
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