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MAGGIO 2019 PAG. 26 - Le proposte Confetra ai tavoli ministeriali


Natura giuridica degli enti portuali, riforma del codice degli appalti, Brexit. Ma anche la proposta di una “Bassanini delle merci” e il Position Paper sulla BRI, oltre alle principali tematiche inerenti lo sviluppo della logistica industriale nel Paese. L’interlocuzione tra Confetra e istituzioni non è mancata in questo primo scorcio di 2019 ed ha portato la Confederazione a presentare presso i principali tavoli ministeriali e in seno alle Commissioni in sede di audizione analisi e proposte sulle principali tematiche da affrontare a livello amministrativo e strategico. 

MIT – Ministro Toninelli 
L’incontro con il ministro Danilo Toninelli ha visto il pieno accordo di Confetra circa l’orientamento del dicastero sulla natura giuridica delle AdSP. “Va salvaguardato il ruolo e la funzione di pubbliche amministrazioni regolatrici centrali dello Stato,” ha affermato il presidente Nereo Marcucci. Presentati anche gli effetti negativi dell’ultimo rapporto OCSE sul fenomeno delle integrazioni verticali tra Shipping Line oltre l’analisi delle conseguenze su una Brexit no-deal. Spazio anche per la proposta di semplificazione su tutta la materia dei controlli sulla merce partorita in ambito CNEL. “Le attività dei terminal portuali, del cargo merci ferroviario e di quello aereo, l’autotrasporto, l’attività logistica dei magazzini e dei corrieri, gli interporti, i servizi postali, le imprese di spedizioni internazionali e tutte le altre attività economiche funzioni immateriali legate al nostro settore: di qui passa il 10% del PIL nazionale. Confetra rappresenta istituzionalmente, con oltre 60 mila imprese e mezzo milione di addetti, l’intera filiera logistica in tutti i suoi segmenti, e non farà mancare il proprio contributo di idee e proposte rispetto al lavoro del Parlamento e dell’Esecutivo”.

CNEL – Audizione per la semplificazione normativa
Attuazione dello Sportello Unico, istituito per legge nel 2007, e un provvediemnto quadro in materia di semplificazioni. Per Confetra c’è bisogno di “un testo unitario in materia di controlli e procedimenti amministrativi che incidono sulla merce e sulle attività di trasporto collegate”. Esistono 133 procedimenti standard in capo a 13 diverse Pubbliche Amministrazioni, poi ci sono le normative specifiche che riguardano il cargo ferroviario, quello aereo, l’autotrasporto e i trasporti eccezionali. E’ fondamentale semplificare, esternalizzare, coinvolgere maggiormente laboratori, soggetti e competenze private attraverso meccanismi convenzionali, estendere gli ambiti di autocertificazione, cassare operazioni di verifica ridondanti e superate grazie alla tecnologia”

MIT – Viceministro Rixi
Rilancio del coordinamento nazionale in capo al Ministero dell’intero settore della portualità, ridando incisività  ed efficacia alla Conferenza Nazionale delle AdSP. Al centro del colloquio con Edoardo Rixi “il proseguimento della strategia di razionalizzazione centrale degli investimenti e delle azioni di semplificazione normativa e regolamentare che rappresentano, ad oggi, forse l’elemento di maggior gap competitivo per la portualità nazionale”. Il presidente Marcucci ha espresso il sostegno a Governo e Assoporti in ambito di negoziato con la UE per la non assoggettabilità degli scali al regime fiscale privatistico. Focus sulle misure contenute sul DL Genova a sostegno del traffico ferrovairio dello scalo, e le connessioni tra questi ed i principali inland terminal del nord ovest, e richiesta dell’estensione temporale del  “pacchetto” di misure a supporto dello shift modale – ferrobonus, sconto pedaggio, marebonus. 

Audizione Commissione Camera IX Trasporti su codice della strada
L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di una proposta di legge delega per la riforma del Codice della Strada riprende le posizioni espresse dalla Confederazione. Con 16 proposte di riforma giacenti in parlamento e una struttura normativa estremamente stratificata che si riflette, ad esempio, in un regime sanzionatorio “esremamente vasto e cavilloso” si è trattato di una scelta obbligata. A partire dal 1992 il codice è stato modificato innumerevoli volte senza giungere mai ad una risistemazione organica. Per Confetra sarà necessario tenere conto delle trasformazioni che hanno riguardato la mobilità. In particolare, “nel momento in cui si mette mano al Codice occorrerebbe anche avere l’occhio al futuro occupandosi di  guida autonoma col platoonig,  smart road,  smart city”. La visione complessiva chiesta da Confetra riguarda anche le modifiche alla disciplina dei trasporti eccezionali e dei tempi di guida e di riposo.

DPCM Investitalia e Strategia Italia
La scelta di avocare a Palazzo Chigi le principali funzioni di coordinamento, monitoraggio e stimolo su l’intero dossier degli investimenti pubblici attraverso l’adozione dei due DPCM Investitalia e Strategia Italia, coglie il plauso della Confederazione. In una nota diretta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte si evidenzia come molti degli interventi “riguardano le infrastrututre materiali e immateriali che sono – per i settori che noi rappresentiamo – tra i principali fattori di competitività e potenziale sviluppo”. Confetra si rende fin da subito diponibile a una interlocuzione “per rappresentare su tali temi le attese e il punto di vista dell’industria logistica italiana”.

Tavolo MISE – Audizione Commissione Senato Trasporti e Lavori Pubblici
Confetra ha segnalato il rischio di conseguenze negative circa alcune misure in procinto di essere adottate dal Governo nei decreti per la competitività e la crescita. Tra queste alcune ipotesi di intervento sul Codice degli Appalti, in grado di danneggiare le imprese dei servizi postali privati che operano in questo mercato, e il DDL sul riordino del Cargo Aereo. “Non si tiene in giusta considerazione che il Piano Nazionale Aeroporti del MIT ha già un Addendum, il ‘Piano per lo Sviluppo del Cargo Aereo’, che andrebbe semplicemente implementato, così come richiesto da tutti gli operatori di mercato da oltre un anno”. Ribadita la centralità delle semplificazioni per la riduzione del gap competitivo a livello internazionale attraverso adozione di Sportello Unico Doganale e dei Controlli e “limitazione dei poteri di regolazione di ART alle sole infrastrutture gestite in regime di monopolio naturale”. Ugualmente sul credito di imposta per investimenti al Sud e nelle ZES che tuttora vede escluso il settore della logistica. Chiesta maggiore chiarezza sulla realizzazione dei Corridoi Ten T, “a partire dalla Torino Lione e dalla Napoli Bari”. “Questo clima di confusa incertezza – che include anche la gestione del delicato dossier BRI –  non aiuta le nostre imprese a pianificare investimenti e politiche industriali di sviluppo”.
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