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MARZO 2019 PAG. 64 - Seminario GAM: La nave al centro dell’economia e dei trasporti


Si è tenuto a Roma, nella sede di Confitarma, il Seminario Trasporto e Logistica “La nave al centro dell’economia e dei trasporti”, organizzato da GAM editori. L’iniziativa di aggiornamento per gli operatori dell’informazione, giunta al sesto appuntamento, ha confermato la sua formula di base: “diffondere la cultura dell’economia del mare e l’importanza del settore marittimo per il nostro paese”.

Al centro dell’incontro la nave, vettore della globalizzazione ed elemento centrale nei processi di connettività che alimentano l’economia mondiale, la sua operatività, il complesso apparato di servizi che caratterizzano le attività portuali.

“E’ a bordo di una nave che si incontrano domanda e offerta dell’economia mondo,” ha sintetizzato Luca Sisto, direttore generale di Confitarma, illustrando il ruolo della confederazione e la funzione della componente armatoriale nel complesso ciclo della logistica internazionale. Un ruolo di cerniera per lo sviluppo del paese ancora poco valorizzato nella discussione pubblica e disconosciuto nella sua dimensione industriale tanto da aver portato, in un territorio con oltre 7mila chilometri di coste, alla paradossale soppressione del ministero della Marina.

Nel quartier generale dell’armamento italiano sono stati tratteggiati i principali trend che stanno influenzando il settore dello shipping (gigantismo navale, raddoppio di Suez, Belt and Road Initiative), il peso sempre più rilevante delle attività marittime nel Mediterraneo, il ruolo dei servizi tecnico-nautici per la garanzia dell’efficienza e della sicurezza nei porti.

Non sono mancati riferimenti alle problematiche più urgenti da risolvere, come l’eccessivo peso burocratico che grava sul comparto. “Abbiamo presentato al capo di gabinetto del MIT il primo pacchetto di norme a costo zero per semplificare la navigazione,” ha annunciato Sisto. “Quando una nave da crociera entra nel porto di Civitavecchia la sanità marittima di quella nave viene regolata da un regio decreto del 1895: ci sono ancora numerosissimi esempi di legislazione del secolo scorso e di lacci e lacciuoli che impediscono lo sviluppo sano e libero dell’attività commerciale navale italiana”.

A chiudere i lavori il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che ha indicato nella difesa del registro internazionale e nel recupero del “gap logistico” che frena il paese alcune delle ricette per raddoppiare il peso dello shipping nella determinazione del Pil nazionale. Un impegno che non può prescindere anche dall’investimento nelle generazioni future e che si è tradotto in una proposta concreta per la creazione di una “training ship, impegnata in crociere continue per la formazione sul campo dei marittimi”. “Siamo pronti a fare la nostra parte impegnandoci con le istituzioni italiane ed europee. Una strada percorribile potrebbe consistere ad esempio nella riconversione e  trasformazione di una vecchia unità, adeguandola con tutte le tecnologie che caratterizzano le navi più moderne”.
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