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MARZO 2019 PAG. 61 - Una monorotaia nel futuro dell’area costiera Domitia


Potrebbe passare da una monorotaia il futuro rilancio dell’area della fascia costiera Domitia Flegrea. Il progetto dell’infrastruttura, che potrebbe essere già inserito nel Master Plan della Regione Campania, prevede un percorso di circa 65 chilometri con 23 stazioni di interscambio lungo la direttrice da Capodichino all’Alta Velocità  di Afragola, fino a Mondragone. Il progetto elaborato negli ultimi anni dagli Architetti Luigi Vartuli e Maddalena Proto punta a collegare la città metropolitana di Napoli con le popolazioni “disperse” dell’ambito territoriale domitio-flegreo, che ne costituisce il naturale prolungamento, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita e della valorizzazione di un’area fin qui penalizzata anche dalla insufficiente rete dei trasporti.

La monorotaia in calcestruzzo costruita su piloni è composta da convogli costituiti da quattro carrozze, in grado di trasportare fino a 6 mila passeggeri per ora per direzione a una velocità massima di 80 km/h. Basata su una tecnologia consolidata (i maggiori protagonisti nel settore sono Ansaldo Hitachi e Bombardier, che hanno realizzato numerosi impianti nelle maggiori città metropolitane nei 5 continenti) trova un interessante precedente storico nella Funicolare Vesuviana. “Un’opera che risale all’ottocento – spiegano i progettisti – la cui struttura innovativa ha ispirato l’idea del collegamento tramite monorotaia su piloni, in modo che l’infrastruttura possa essere costruita senza interferenze con le strade, i servizi energetici con la possibilità di far usufruire del collegamento entro 3 anni dall’inizio dei lavori”.

Il primo tratto, da Mondragone verso Capodichino, è stato vincitore del concorso d’idee  bandito dall’amministrazione del Comune di Mondragone per la riqualificazione di un’area mercantile e la proposta di un approdo turistico, che il Comune di Mondragone sta cercando di far inserire  nel Masterplan regionale in corso di  elaborazione da parte dell’arch. Kipar.
Il progetto di riqualificazione, tra cui quello elaborato  da Vartuli, è attualmente al vaglio da parte del prof. Pica Ciamarra che sta valutando l’inserimento nel PUC del Comune ad opera di Palazzo S. Lucia.

La proposta della monorotaia rientra in un piano di riqualificazione territoriale più ampio che proprio nel capolinea di Mondragone intende realizzare altre importanti infrastrutture come un approdo turistico, dotato di un carburante a basso impatto ambientale quale il GNL.
“L’obiettivo è quello di operare in una prospettiva di modernizzazione, di salvaguardia e rilancio del patrimonio paesaggistico ed ambientale, di valorizzazione quelle potenzialità produttive, ricettive, ricreative, abitative ed infrastrutturali di un’area ritenuta strategica nello sviluppo regionale”.
E se lo scalo turistico garantirebbe una “ristrutturazione” dell’offerta turistica, ulteriormente resa appetibile dal facile collegamento con Napoli garantito dalla monorotaia, è sul versante commerciale che l’area potrebbe ricoprire un ruolo di riferimento per i collegamenti con le isole del Golfo e pontine.

“L’approdo di Mondragone, così come configurato dal progetto – sottolinea Vartuli – prevede una serie di servizi essenziali allo sviluppo della blue economy.
 A partire dalla possibilità di utilizzare il carburante GNL che permetterebbe agli utenti, in primis le compagnie marittime, l’utilizzo del gas naturale liquefatto come fonte energetica alternativa e a basso impatto ambientale, innovativo e competitivo rispetto ai prodotti petroliferi”, risponderebbe alle esigenze crescenti nell’uso di tale combustibile il cui utilizzo rientra tra gli obiettivi strategici fissati a livello europeo per la riduzione delle emissioni di sostanze dannose in atmosfera.
“Un’ulteriore opportunità - conclude Vartuli - per rilanciare l’economia della città metropolitana, del litorale Domizio Flegreo e della Campania”.
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