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DICEMBRE 2018 PAG. 47 - TO Delta, nuovi investimenti su ferroviario e banchina


Un unico hub, in grado di trattare container, merci varie e carichi speciali, con lo sguardo rivolto a Est. E’ questo l’obiettivo che il Gruppo TO Delta, attraverso le due società controllate Trieste Marine Terminal e Compagnia Portuale di Monfalcone, si è posto negli anni appena trascorsi.
Gli ultimi risultati di crescita stanno confermando che si è trattato di una scelta giusta, lungo una strada che ancora si intende percorrere.

Chiudendo il primo semestre 2018 con oltre 303mila Teu movimentati, e un +11,4% rispetto allo stesso periodo del 2017, Trieste Marine Terminal punta a concludere l’anno superando i 600mila Teu. Il costante aumento delle connessioni ferroviarie, in particolare con l’Europa centro-orientale, ha fatto inoltre registrare una crescita dei volumi totali movimentati su rotaia, saliti del 63,9% rispetto al primo semestre del 2017.

I recenti incontri organizzati per gli operatori del settore a Budapest, Monaco di Baviera, Graz (Austria) e Praga sono serviti ad illustrare i nuovi investimenti ferroviari Рsia del Porto che del terminal al Molo VII Рnonch̩ i nuovi piani di sviluppo. Trieste e Monfalcone, oggi governati dalla stessa Authority, si confermano scali privilegiati nel Mediterraneo per i traffici con il Far East: un riferimento grazie alla posizione geografica strategica e soprattutto grazie ai collegamenti ferroviari giornalieri diretti in tutta Europa.

Recente, invece, la notizia che conferma i 32 milioni di euro destinati a finanziare le infrastrutture ferroviarie a servizio del Porto di Trieste. La cifra è stata messa a disposizione dalla Commissione Europea per il progetto “TriesteRailPort”, presentato lo scorso aprile dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Nell’ultimo triennio il Porto di Trieste ha visto aumentare i traffici ferroviari del 45% ed entro il 2018 l’obiettivo è quello di raggiungere il numero di 10mila treni.

Massima accessibilità alla banchina grazie a un bacino di evoluzione di oltre 1,5 chilometri, pescaggio naturale di 18 metri (il più profondo del Mediterraneo), attrezzature, macchinari e layout del terminal in linea con i più moderni terminal Europei, capacità di piazzale di oltre 900mila (con un piano di sviluppo per raggiungere una capacità annuale di oltre 1,2 milioni di teu), nuovo parco ferroviario  interno al terminal e un Gruppo di imprese che operano sul territorio come un “sistema logistico” rappresentano i punti di forza di TMT.

Il futuro del terminal però, fa conto anche sugli annunciati investimenti da circa 90 milioni di euro (in parte già spesi per i lavori preliminari) che la società intende mettere sul piatto per allungare e allargare il Molo VII. In questo modo, unico esempio nell’Adriatico, TMT potrà facilmente accogliere, in contemporanea, anche due navi oceaniche di ultimissima generazione
E’ in questo contesto che si inserisce la collaborazione con Compagnia Portuale Srl (CPM) la quale , grazie ad una flotta premium di attrezzature portuali e strutture, tra le quali 6 gru mobili (Liebherr e Gottwald) è in grado di fornire una gamma completa di servizi portuali e logistica integrata.
Fondata nel 1994, CPM ha sviluppato esperienza soprattutto nella gestione di project cargo, prodotti siderurgici, cellulosa, legname, yacht, solo per citarne alcuni.

Operando nel porto di Monfalcone, il più settentrionale del Mediterraneo e oggi governato dalla stessa Authority triestina, CPM sfrutta la sua posizione geografica e la sua eccellente interconnessione con altre modalità di trasporto. Mar Nero, Emirati Arabi, New York: sono queste le ultime destinazioni di quella che può essere considerata la specialità di CPM, i project cargo. Paragonata per impatto alla Tour Eifell, la torre Vessel di Manhattan è stata realizzata anche con parti spedite da CPM, così come dalla banchina di Monfalcone è partita una serie di strutture tubolari destinate ad un oleodotto e realizzate da Cimolai: ben 252 tonnellate caricate a bordo della Jumbo Kinetic. Sessantasei casse contenenti motori (36 in totale) destinati a stazioni di pompaggio di un oleodotto russo. In primavera di quest’anno, invece, un carico da circa 15 milioni di euro ha preso il mare con destinazione Novorossiysk sul Mar Nero: 66 casse contenenti 36 motori per le stazioni di pompaggio di un oleodotto russo.
Sandro Minardo
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