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OTTOBRE 2018 PAG.32 - News OBOR

 Il Liaoning guarda verso la Corea del NordDopo la partecipazione di una delegazione della Corea del Nord al Forum della Cooperazione internazionale di Pechino dell’anno scorso cominciano le iniziative per collegare il “regno eremita” alla Belt and Road Initiative. Le autorità della provincia di Liaoning hanno proposto un piano al governo per lo sviluppo di un collegamento stradale e ferroviario con la penisola coreana incentrato sulla città di Dandong. Il centro al confine con la Corea del Nord dovrebbe essere collegato direttamente alla capitale nordcoreana Pyongyang, proseguendo verso sud fino a Seoul e Busan, porto di accesso alle rotte del Pacifico. Prevista anche la creazione di due zone economiche speciali: una, condivisa dai due paesi, nell’isola Hwanggumpyong e l’altra sulla linea di frontiera nei pressi di Dandong con l’obiettivo di sviluppare un network di collegamenti aerei con Shenyang, Dalian, la Corea del Nord e la Russia orientale. Spazio anche allo sviluppo del commercio transfrontaliero, attraverso la creazione di una piattaforma e-commerce da realizzare in comune. Il piano rientrerebbe nella creazione dei  “corridoi economici del nord-est asiatico” per mettere in collegamento Cina, penisola coreana, Giappone, Russia, Mongolia. In prospettiva la provincia di Liaoning punta a diventare hub di riferimento per un’area di libero scambio tra Cina, Giappone e Cora del Sud.

Accordo di bandiera Cina-LiberiaL’espansione cinese in Africa si gioca anche sugli accordi di bandiera. In seguito ai contatti conclusi allo scorso “Forum on China-Africa Cooperation” di settembre Cina e Liberia hanno rinnovato per altri 5 anni l’accordo in campo marittimo firmato tra i due paesi nel 2015 e la cui scadenza era prevista nel 2019. L’intesa prevede per le navi battenti bandiera liberiana  uno sconto sulle tasse portuali in caso di scalo nei porti cinesi del 28% (corrispondente  a un aumento di mille dollari al giorno delle rate di nolo con riferimento ad un viaggio di cento giorni). L’accordo prevede anche l’istituzione di un comitato tecnico congiunto per la collaborazione su temi come quelli del Port State Control, della formazione degli equipaggi e delle future politiche per il trasporto marittimo. Basato su un modello simile a quello siglato anche con Panama l’accordo conferisce alla Liberia un vantaggio rispetto ad altri Stati di bandiera che non hanno relazioni diplomatiche con la Cina e che non possono beneficiare di alcuno agevolazione sui diritti portuali. 

Il Laos punta sulle ZES Cina e Laos hanno rivisto parte dei progetti per il collegamento ferroviario diretto tra i due paesi, finanziato da Pechino con 6 miliardi di dollari, già completato per il 20% della sua estensione, ed hanno annunciato un piano per lo sviluppo di una zona economica speciale nella provincia di Champassak nell’estremo sud del paese. Secondo le previsione la ZES dovrebbe essere realizzata in due fasi, la prima delle quali dovrebbe essere completata entro il 2025.
Nel lungo termine, è prevista anche la costruzione di una struttura dedicata al trasporto aereo. La nuova Zona andrebbe ad aggiungersi alle 12 già in funzione che ospitano complessivamente 377 aziende nazionali e straniere, che si estendono su una superficie complessiva di 19.612 ettari, e rappresentano un capitale sociale totale di 8 miliardi di dollari.
Tra gli obiettivi delle autorità laotiane la creazione di altre 41 zone economiche, con l’obiettivo combinato di creare 50.000 nuovi posti di lavoro. In linea con questo piano il governo ha introdotto un nuovo pacchetto di agevolazioni fiscali di ampia portata.  

Mostra italiana sulla Via della Seta in Turkmenistan
La Via della Seta e la sua fitta trama di interazione culturale, artistica e tecnologica è al centro della mostra “La via della seta e il Turkmenistan - Un tributo dell’Italia” realizzata dall’ambasciata d’Italia ad Ashgabat nel principale museo della capitale con il patrocinio dell’Unesco. 150 riproduzioni fotografiche ad alta risoluzione, accompagnate da pannelli esplicativi delle diverse sezioni, illustreranno i molteplici influssi culturali, scientifici e tecnologici della Via della Seta sulla cultura italiana ed europea. Ci sarà poi una sezione dedicata agli scavi che tre missioni archeologiche di Torino, Bologna e Venezia stanno portando avanti nel paese e un’altra, curata dalla locale ambasciata cinese, sugli influssi artistici occidentali in Cina. La funzione didattica dell’allestimento, che offre una serie di stimoli sul ricco tema della Via della Seta, è stata messa in rilievo dall’ambasciatore d’Italia Diego Ungaro nel suo discorso di apertura della mostra al Museo delle Belle Arti.  Alla presenza della vice premier per la cultura e i media Bahargul Abdyeva, del ministro della cultura Atagely Shamuradov, dell’ambasciatore cinese Sun Weidong, di gran parte del corpo diplomatico e di addetti ai lavori, Ungaro ha ricordato l’apporto al ricco patrimonio archeologico del paese assicurato da oltre venticinque anni dalle tre missioni archeologiche di Torino (Centro Ricerche e Scavi), Bologna (Università) e Venezia (Fondazione Ligabue/Centro Antiqua Agredo). Anche la vice premier Abdeyeva ha definito l’evento come uno dei più importanti realizzati nel corso di questo anno che è dedicato al ruolo del Turkmenistan al centro della via della Seta. 
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