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SETTEMBRE2018 PAG. 23 - Shipping, la nuova sfida è sulle infrastrutture


Il nuovo millennnio ha portato, tra le molte innovazioni, novità rilevanti nello shipping mondiale:
 il gigantismo nelle portacontainer e nelle navi da crociera.
Entrambi i settori operano in uno scenario di mercato molto competitivo ed in cui il ruolo dell’Agente Marittimo, sempre essenziale, si sta comunque ridefinendo su parametri sempre più connessi all’operatività armatoriale.

Lo sviluppo del settore crocieristico, ha rappresentato e rappresenta una sfida ed una opportunità per i porti.
La sfida è rappresentata prevalentemente dall’adeguatezza delle infrastrutture che non sono solo quelle portuali (banchine, pescaggi, stazioni marittime) ma quelle terrestri che, normalmente dimensionate per il comprensorio stanziale hanno problemi a soddisfare una domanda rilevante, puntuale ed aggiuntiva.

Occorre anche sottolineare le differenze sia sotto il profilo della domanda che dell’offerta tra ports of call e home ports così come tra crociere di massa e crociere di alto target.
Non si può trascurare il processo di concentrazione armatoriale che vede pochi players gestire un mercato la cui crescita pare senza limite e che hanno una capacità contrattuale con cui i porti devono confrontarsi.

Nel quadro si inserisce poi quella che può essere ritenuta una linea di tendenza importante ma che si scontra con la sorda resistenza della burocrazia che usa la normativa per non fare e non per fare bene: la disponibilità ad investire nelle facilities portuali da parte delle Compagnie.
L’apripista è stata Costa a Savona cui sono poi seguite altre numerose iniziative che hanno messo in campo decine di milioni di euro di progetti.

Anche il Porto della Spezia è oggetto di grande interesse da parte delle principali Compagnie da Crociera che non hanno fatto mistero di essere intenzionate ad investire nel Golfo dei Poeti. Purtroppo però un esmpio non certo positivo lo abiamo proprio nel mio porto che solo in questi mesi sembra finalizzare un significativo progetto di waterfront cui primari operatori hanno manifestato interesse e disponibilità da oltre un decennio.

Questo è un grosso problema, forse il principale, che spesso nel nostro Paese contribuisce a far perdere interesse a grossi investitori che devono fare i conti con la mancanza di tempi certi fondamentale per qualsiasi investimento.

Se il nostro Paese vorrà essere competitivo in un settore in forte crescita ed espansione come quello delle crociere avrà bisogno di interlocutori credibili, competenti e affidabili che sappiano dire si e no in tempi strettamente tecnici e non politici.
                                                                                                                                Giorgia Bucchioni
                                                                                 Presidente Commissione Crociere Federagentii
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