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SETTEMBRE 2018 PAG. 49 - Le compagnie di navigazione analisi economico-finanziaria


Il traffico container nel 2017 si è collocato intorno ai 165 milioni di Teu con un aumento del 4,4% rispetto all’annata precedente. Per il 2018 le prime stime mostrano una crescita al 4,2%, in linea con le previsioni di aumento del commercio internazionale (4,8%). In questo contesto il conto economico delle compagnie di trasporto container sarà influenzato ancora una volta dal costo del bunker – a partire da agosto 2017 ha registrato, seppur con fasi alterne, una continua crescita, come conseguenza diretta dell’aumento del prezzo del petrolio, passato dai 55 dollari al barile di gennaio 2017 ai quasi 77 di luglio 2018 (+36%) – e dalle fluttuazioni del mercato dei noli – da gennaio ad agosto 2017 i noli sulle direttrici Cina/Mediterraneo/Nord Europa si sono stabilizzati intorno ad una media di 919 dollari per Teu; da settembre 2017 ad aprile 2018, hanno registrato una decisa flessione, con una media per il periodo intorno ai 730 dollari per Teu, il 21% in meno rispetto a quello precedente.

Sono solo alcuni dei dati di partenza su cui si basa la ricerca “Le compagnie di navigazione: un’analisi economico-finanziaria” realizzata dal centro studi Fedespedi, giunta alla seconda edizione. Un rapporto in cui vengono analizzati i risultati economico-finanziari relativi a 14 società (tra i leader del settore manca MSC, unica compagine che non rende pubblici i propri bilanci), articolati attorno a sette indici di bilancio, scelti tra quelli più comunemente utilizzati dagli analisti (Ros, Roe, Roa, Quick ratio, Debiti finanziari totali/mezzi propri, EBITDA).

Flotta e capacità
La flotta gestita è pari a 2.861 navi, il 47,3% delle portacontainer totali, per una capacità di 15 milioni di Teu (70,6% del totale). “Nel corso del 2017 la flotta gestita dalle 14 compagnie considerate è aumentata del 12,7 % in virtù delle acquisizioni realizzate, mentre la capacità totale è cresciuta del 18,2%, con una capacità media passata da 5.048 Teu/nave a 5.291 Teu/nave (+4,8%)”. Le compagnie che hanno registrato le migliori performance in questo indice sono Hapag-Lloyd (+31,7%; 220 navi), Maersk (+24,6%; 786 navi), ZIM (+20%; 78 navi). Maersk (21.416.000 di Teu), CoscoSL (20.914.000), CMA CGM (18.955.000) quelle che hanno trasportato il maggior numero di container. “Il processo di concentrazione continua, rafforzando le tre alleanze che controllano ormai l’80% dell’offerta di capacità e il 50% delle navi. Alla fine del 2017 erano in ordinazione navi per altri 2,7 milioni di Teu, circa il 12% del totale attuale, di cui 59 con capacità superiore ai 18mila Teu e 76 tra 10mila e 18mila Teu”.

Cash Flow
“Per tutte le aziende si nota un netto miglioramento nel biennio 2016-17. Per quanto riguarda Maersk l’azienda presenta un flusso di cassa da attività operative positivo per 2,6 miliardi di dollari ma da attività di investimento negativo per 6,1 miliardi, a seguito dell’acquisizione di Hamburg Sud. Il risultato è un flusso negativo per 1,963 miliardi contro uno positivo nell’anno precedente per 581 miliardi”.

Fatturato consolidato

Si nota una tendenza all’aumento del fatturato anche in seguito alle operazioni di merger che cominciano a produrre i loro effetti nel 2018. “I risultati finali rimangono però negativi tranne che per Cosco. CMA CGM mostra nel primo trimestre 2018 una perdita di 67 milioni contro un utile, nello stesso periodo, di 92 milioni. Anche Maersk evidenzia un peggioramento con una perdita di 220 milioni contro i 124 dello scorso anno. Riducono, invece le perdite Hapag Lloyd (da 58 a 34 milioni di euro) e Hyundai MM (da 636 a 164 milioni di dollari)”.

Indicazioni generali
“L’aumento dei costi del bunker, non adeguatamente compensati dall’andamento dei noli, nonché l’oscillazione della domanda, potrebbero riproporre la tradizionale tensione tra prezzi-ricavo e prezzi-costo mettendo a rischio gli equilibri economico – finanziari delle società. Tutto ciò, va ricordato, in un contesto internazionale di grande tensione in cui il pericolo di una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi potrebbe avere effetti pesanti sugli scambi”.

                                                                                                                                         Paola Martino
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