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LUGLIO 2018 PAG 12 - Messina, sinergie per offrire un servizio di prima classe

“Napoli, insieme a Genova, ha sempre rappresentato il punto di riferimento per la nostra compagnia. Quando siamo andati via lo abbiamo fatto col magone. Fu una scelta coraggiosa ma dolorosa anche se, avendo sempre mantenuto qui la nostra agenzia, non c’è mai stato un vero e proprio distacco definitivo. Adesso, dopo l’esperienza comunque positiva di Salerno, si riapre un nuovo capitolo, ritorniamo nella nostra casa”. Così Ignazio Messina, Ad della società di famiglia Ignazio Messina & C. e vice presidente del Gruppo Messina Spa, al brindisi di celebrazione per il ritorno al terminal Conateco, lo scorso 16 luglio, a bordo della Jolly Palladio.

Una riappacificazione per un matrimonio durato ben 92 anni e interrotto cinque anni fa, non senza polemiche, “perché – come ha spiegato Messina – non riuscivamo più a garantire il nostro servizio”.  Un ritorno che rappresenta, da un lato, un recupero delle origini e, dall’altro, anche la convinzione di lasciarsi alle spalle tutti i problemi operativi – principalmente i tempi di attesa per entrare in porto e gli scarsi fondali – alla base del divorzio del 2013. “Il nostro Gruppo – ha continuato – sta attraversando con successo un periodo di complesso cambiamento e posizionamento ma alla base della nostra scelta c’è anche il giusto equilibrio trovato tra tariffe e servizi”.

L’obiettivo del nuovo posizionamento della compagnia genovese è quello di creare insieme al terminal Conateco/Soteco – che fa capo al Gruppo MSC, con i quali i rapporti di collaborazione societaria e operativa sono sempre più stretti – “forme di sinergia che si traducano in un vero e proprio servizio di prima classe per i clienti nel Centro Sud Italia”.

“E’ un momento importante per l’intero porto e in una situazione di crescita generale dei traffici Messina produce un’ulteriore spinta,” ha sottolineato il presidente del terminal Conateco, Pasquale Legora De Feo. “Purtroppo viviamo un delicato momento di transizione: dragaggi e darsena di Levante diventano una priorità assoluta per affrontare le sfide del mercato in un contesto in cui la mancanza di una strategia portuale nazionale produce concorrenza tra gli scali. Chiediamo alle istituzioni di supportare i nostri sforzi anche nelle richieste più piccole”.
Con una flotta di proprietà, il cui completo rinnovamento è terminato nel 2015, Messina opera con le più grandi navi ro-ro container costruite al mondo collegando i principali porti di Italia, Francia, Spagna e Portogallo con il Mediterraneo, l’Africa, il Mar Rosso, il Golfo Arabo e il subcontinente indiano garantendo l’imbarco contemporaneo di contenitori, rotabili di ogni genere, merce varia, pezzi eccezionali.

“Stiamo lavorando di gran lena per creare le migliori condizioni agli operatori - ha affermato Spirito - La piena efficienza del porto sarà raggiunta non solo con l’effettuazione dei dragaggi ma anche con gli interventi previsti per la diga foranea, di cui abbiamo da poco lanciato la gara di progettazione. Sul lungo periodo, rilanceremo l’iniziativa sulla futura Darsena di Levante. I 640 metri del progetto originario dovranno essere raddoppiati per raggiungere livelli pienamente europei”.
Giovanni Grande
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