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GIUGNO 2018 PAG. 6 - NOTIZIE BREVI DAL MONDO









Poca soddisfazione per la qualità del trasporto container
Il servizio fornito dalle compagnie di trasporto container è peggiorato. È quanto emerge dall’indagine annuale sulla soddisfazione della committenza condotta congiuntamente da Drewry e dell’European Shipper’s Council (ESC). Condotta tra 400 caricatori e spedizionieri la ricerca valuta la prestazione d’opera offerta su una scala da 1 (molto insoddisfatto) a 5 (molto soddisfatto). Con un punteggio medio di 3,2 le critiche si appuntano principalmente sulla qualità del servizio clienti (2,9), i tempi di transito (2,9) e l’affidabilità del booking (3). Pur riconoscendo un miglioramento in termini di sostenibilità ambientale e finanziaria, sotto accusa finisce soprattutto il sistema delle alleanze marittime. “Mittenti e spedizionieri cercano il giusto mix tra qualità del servizio e prezzo” spiega Philip Damas, responsabile della logistica di Drewry. “Ma l’indagine mostra che i vettori stanno riducendo il servizio e offrendo meno scelta”. Quattro, infatti, i settori in cui emerge il peggioramento delle prestazioni dei vettori: la gamma delle compagnie e dei diversi servizi disponibili, il prezzo e la qualità complessiva della prestazione. “È deludente che, anche dopo la grande riorganizzazione dei servizi di trasporto container in seguito all’avvio di nuove alleanze, i vettori non soddisfino ancora le aspettative dei loro clienti”, ha dichiarato Nik Delmeire, Segretario Generale di ESC. “E’il momento che vettori e clienti discutano insieme delle questioni operative da affrontare così come avviene già nel settore europeo del trasporto ferroviario merci”.

Limiti di zolfo, l’industria dello shipping chiede standard globali
Combustibili compatibili e conformi alle leggi per non compromettere la sicurezza e le prestazioni delle navi in vista dell’introduzione del limite del tenore di zolfo. La richiesta è pervenuta all’IMO da una comunicazione delle organizzazioni Bimco, ICS, Intercargo, Intertanko e WSC in cui si lamenta l’assenza di standard globali per i nuovi carburanti miscelati che arriveranno in commercio. Secondo le cinque associazioni, a differenza del caso delle Aree di Controllo delle Emissioni (ECA), in cui l’uso del fuel è disciplinato dalla norma ISO 8217, per rispettare il limite di zolfo dello 0,5% nel 2020 bisognerà utilizzare miscele e nuovi prodotti che non rientrano ancora in tale regolazione. Sottolineando che una svolta di questa portata “non è mai stata tentata in precedenza a livello mondiale” la comunicazione, in virtù delle sfide tecniche connesse, chiedono in ambito di attività di Port State Control l’adozione di “un approccio pragmatico e realistico nel far rispettare la conformità durante i primi mesi di questo cambiamento globale, che entrerà in vigore allo scoccare di mezzanotte, tra soli 18 mesi”. 

In Arabia Saudita il giga cantiere da 5 miliardi di dollari
Un mega cantiere navale che farà concorrenza ai leader del settore asiatico. È il progetto presentato a Posidonia 2018 (Atene) dall’Arabia Saudita nell’ambito del programma Vision 2030 per la modernizzazione del paese attraverso la diversificazione delle sue attività economiche. La struttura sorgerà sulla costa orientale della penisola (Ras Al Khair) e punta a diventare il maggior punto di riferimento nel settore delle nuove costruzioni, nella manutenzione e riparazione, soprattutto nel settore offshore, per tutta l’aria del Medio Oriente e del Nord Africa. Con un investimento di 5,2 miliardi di dollari il nuovo IMI (International Maritime Industry) sarà realizzato a partire dal 2019 per essere operativo nel 2020, quando sarà impostata la prima VLLC, e rientra in un più ampio disegno per la creazione di un cluster di servizi integrato (King Salman International Complex) . “I flussi commerciali si stanno spostando dall’Occidente all’Oriente”, ha spiegato il responsabile finanziario del progetto, Hani Mohammed, “attraverso l’integrazione dei servizi puntiamo a diventare la porta logistica che si affaccia su tre continenti”.    

TIC 4.0 per la elaborazione dei nuovi standard logistici digitali
Feport, l’associazione delle aziende terminaliste europee, e PEMA, l’organizzazione che riunisce le aziende produttrici di attrezzature per il settore portuale, hanno istituito il Terminal Industry Committee 4.0 per confrontarsi con i temi della quarta rivoluzione industriale. L’iniziativa nasce dalla necessità di elaborare standard di settore in grado di rispondere all’applicazione dell’Internet of Things, dell’intelligenza artificiale e di tutte le trasformazioni digitali che riguardano la filiera. Primo obiettivo di TIC 4.0 la raccolta di definizioni e terminologia tecnica relativi al settore della movimentazione dei container, ancora basato su criteri soggettivi. I sottogruppi che formeranno il comitato partiranno dai temi della sicurezza, prestazioni delle attrezzature, telemetria, energia, ambiente e approvvigionamenti.

Collaborazioni digitali per CMA CGM e PSA International
CMA CGM e il gruppo terminalista PSA collaborano nel settore delle nuove tecnologie. Ze Box, l’incubatore di imprese promosso dal gruppo armatoriale francese, ha sottoscritto un accordo con Unboxed, la società di venture capital del gruppo PSA International, per promuovere la digitalizzazione e l’innovazione nel settore del trasporto marittimo e dell’intera supply chain. L’intesa prevede la messa a disposizione delle risorse dei due contraenti, la cooperazione per la risoluzione dei problemi che ostacolano le rispettive attività e la collaborazione nel campo della formazione. CMA CGM, inoltre, ha annunciato una collaborazione con la startup statunitense Shone, specializzata nell’impiego dell’intelligenza artificiale nel comparto del trasporto marittimo. A bordo delle portacontainer del gruppo saranno installati sistemi di raccolta con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzo delle informazioni e rendere più facile il lavoro degli equipaggi e di accrescere la sicurezza della navigazione.

Altri record di transiti per il Canale di Suez
Nuovo record storico mensile a maggio per il Canale di Suez. Sono 86,3 milioni le tonnellate transitate, con una crescita del 13,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il picco è dovuto sostanzialmente ai carichi delle navi dirette verso Sud che sono ammontate a più di 46,6 milioni di tonnellate, con un incremento del 16,3%. Il totale dei carichi imbarcati sulle navi dirette a Nord è stato pari invece a 39,7 milioni di tonnellate, con una crescita del 10,0%. A trainare i traffici il settore delle rinfuse liquide transitate nei due sensi (19,8 milioni di tonnellate; +16,8%) e quello container pari a 42,6 milioni di tonnellate (+6,2%), di cui 21,8 milioni di tonnellate imbarcati sulle navi dirette a Sud (+10,8%) e circa 20,9 milioni di tonnellate imbarcati sulle navi dirette a nord (+1,7%). Le navi transitate globalmente sono state 1.605 (+8,2%), di cui 383 petroliere (+10,7%) e 1.222 navi di altro tipo (+7,4%) tra cui 498 portacontainer (+4,4%). Nei primi cinque mesi del 2018 il canale è stato attraversato complessivamente da 7.262 navi, con una crescita del +2,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, di cui 1.816 petroliere (-1,2%) e 5.446 navi di altra tipologia (+3,3%) tra cui 2.358 portacontenitori (+6,2%).

Corea, HMM ordina 12 portacontainer da 23mila teu
La sudcoreana Hyundai Merchant Marine (HMM) ha annunciato la sottoscrizione delle lettere d’intenti con Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME), a cui sarà affidata la costruzione di sette navi da 23.000 teu, con Samsung Heavy Industries (SHI), che ne realizzerà altre cinque da 23.000 teu, e con Hyundai Heavy Industries (HHI), a cui sarà commissionata la costruzione di otto portacontenitori da 14.000 teu. Le 12 unità più grandi,  impiegate sulle rotte marittime tra Asia ed Europa, saranno prese in consegna entro il secondo trimestre del 2020, mentre le otto commissionate alla HHI, utilizzate nei servizi con le Americhe, saranno immesse in servizio entro il secondo trimestre del 2021. Gli ordini rientrano nel piano strategico della HMM per dotarsi di una flotta della capacità di almeno un milione di teu, quota considerata necessaria per realizzare economie di scala utili per la competizione nel mercato internazionale. Attualmente la flotta della HMM ha una capacità di oltre 390mila teu che, con la presa in consegna delle 20 nuove navi, salirà a circa 780mila teu.

Paesi Bassi, l’ecommerce fa crescere la logistica immobiliare
Boom nei Paesi Bassi per la logistica immobiliare. Nel 2017, secondo i dati dell’organizzazione di settore olandese, circa 2,4 milioni di metri quadri di immobili destinati alla logistica sono stati affittati o venduti. Un livello record dovuto al raddoppio della domanda registrato negli ultimi 5 anni. Sulla base dei piani che sono già stati annunciati, solo quest’anno dovrebbero aggiungersi ulteriori 2,3 milioni di metri quadri che porteranno il totale a 28 milioni (dai 16 milioni del 2000). Tra le tendenze più interessanti, la crescita dimensionale delle strutture (le aree di stoccaggio superiori ai 30mila metri è salito del 32%) dovute al success crescente del commercio elettronico. Sono proprio le caratteristiche legate a quest’attività (l’alto livello di automazione prevede caratteristiche peculiari che i vecchi magazzini non riescono a soddisfare) a trainare la domanda di nuove costruzioni.

Un italiano al vertice di ICOMIA
Andrea Razeto, vice presidente di Ucina, è stato eletto presidente di ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations), l’associazione che riunisce tutte le 40 maggiori federazioni nautiche nazionali del mondo. Il mandato per il biennio 2018-2020 è arrivato a Berlino dove si è svolta l’assemblea generale dell’associazione. “Essere alla guida di ICOMIA è un riconoscimento al ruolo strategico dell’industria italiana della nautica in un mercato globale sempre più dinamico, complesso e internazionalizzato - ha dichiarato Razeto - Ucina continuerà ad assicurare il proprio impegno a livello internazionale attraverso un forte contributo tecnico e propositivo nei gruppi di lavoro della Federazione”.

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