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GIUGNO 2018 PAG. 47 - Donne nello shipping ancora troppo poche


Sindacati e armatori europei sono d’accordo su un punto: bisogna aumentare il coinvolgimento femminile nella flotta marittima europea che attualmente si attesta su uno striminzito 2%.
ETF (European Transport Worker Federation) ed ECSA (European Community Shipowners’ Associations) hanno discusso a Bruxelles delle possibili soluzioni  per aumentare la partecipazione delle donne nel settore dello shipping.

Al centro dei colloqui le modalità di formazione e lo sviluppo della carriera per le donne, oltre le questioni legate al reclutamento e alla permanenza sulle navi. “Se vogliamo cluster marittimi forti, prosperi e socialmente sostenibili in Europa – ha spiegato il segretario generale dell’ECSA, Martin Dorsman – la diversità di genere dovrebbe essere un principio guida come mezzo per attrarre e trattenere nuovi talenti. I modelli di ruolo femminile in cariche di alto livello possono aiutare ad inviare un messaggio a tutto il settore, ovvero che le donne hanno un posto in questo settore tradizionalmente dominato dagli uomini”.

All’incontro hanno partecipato delegati di un’ampia gamma di parti interessate, come la Commissione Europea, il Consiglio economico e sociale europeo, l’UK Merchant Navy Training Board, rappresentanti delle istituzioni francesi e britanniche, ricercatori della Paris Descartes University e rappresentanti della Community of European Railway and Infrastructure Companies (CER). “Per attirare più donne nel settore – ha affermato Tonka Cupic, rappresentante dei trasporti marittimi presso il Comitato Donne dell’ETF – dovremmo migliorare le condizioni di lavoro per tutti. La riconciliazione tra lavoro e vita familiare e la prevenzione delle molestie sono fondamentali non solo per il reclutamento ma anche per il mantenimento di un maggior numero di donne marittime e per consentire loro di sviluppare una carriera nel settore dello shipping” 

Sandro Minardo


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