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GIUGNO 2018 PAG. 32 - NOTIZIE BREVI VIA DELLA SETA



Nasce l’Osservatorio Confetra sugli investimenti della BRI 
 
Confetra non perde di mira l’evoluzione della “Nuova via della seta” ed insedia un Osservatorio strategico sugli investimenti legati all’iniziativa cinese. “Si tratta del più importante progetto logistico ed infrastrutturale globale dell’età contemporanea – ha dichiarato il Presidente di Confetra Nereo Marcucci – del quale se ne colgono certamente le importanti potenzialità, al pari però delle altrettanto importanti criticità e dei rischi, se non saldamente governato in chiave bilaterale a livello comunitario ed in parte anche nazionale”. Un’esigenza, quella interpretata da Confetra, di un’analisi più oggettiva di un fenomeno certamente complesso; un invito a superare atteggiamenti fin troppo ottimistici sulle reali volontà di Pechino che chiama in campo direttamente l’Europa come contraltare del gigante asiatico. “Un conto è la costruzione di una partnership UE – Cina che riguardi gli investimenti strategici, e che sia incentrata sulla reciprocità e sulla condivisione degli interessi economici e commerciali – ha ribadito Marcucci – altra cosa sarebbe prestare il fianco a disegni di egemonia geoeconomica e geopolitica frutto dell’asimmetria tra la potenza cinese e la frammentazione politica del Vecchio Continente”. L’Osservatorio monitorerà lo stato di avanzamento degli investimenti legati alla BRI in Italia, nel bacino mediterraneo ed in Europa – attraverso Report trimestrali – e seguendone le evoluzioni tanto nel settore delle infrastrutture quanto su quello delle eventuali acquisizioni industriali.  “L’obiettivo – spiega la confederazione – è leggere tali dinamiche all’interno di una analisi di scenario ed ad una visione strategica che possa poi essere oggetto anche di confronto con il nuovo Governo”. Frutto di un progetto congiunto con SRM, il gruppo di lavoro sarà coordinato dal Vice Presidente Marco Conforti, membro del board di Feport.

Servizio ferroviario dalla Polonia via Kazakistan
 
La società ferroviaria polacca PKP Linia Hutnicza Szerokotorowa, attiva nel trasporto merci tra Polonia e Ucraina, e il gruppo ferroviario russo RZD, attraverso la controllata Far East Land Bridge, sperimenteranno un convoglio containerizzato su ferro lungo la linea transcaspica. Il servizio collegherà Slawkow, in Slesia, con Urumqui, nella Cina occidentale attraversando Ucraina, Mar Nero, Georgia, Azerbaijan, Mar Caspio e Kazakistan. “Assieme a PKP LHS – ha spiegato l’amministratore delegato della FELB, Wilhelm Patzner - abbiamo grandi progetti per utilizzare la linea ferroviaria occidentale con scartamento di 1.520 millimetri. Siamo orgogliosi del nuovo servizio, soprattutto perché il corridoio transcaspico risponde alla crescente domanda di esportazioni alimentari dall’Europa alla Cina. I kiwi italiani o le mele polacche, per non parlare di carne o dolci provenienti da tutta Europa, potranno arrivare in Cina in meno di 20 giorni”. Secondo un recente report dell’Istituto Global Risk Insight delle tre linee su ferro della “Nuova via della seta” (Transiberiana russa dalla Cina nord-orientale, Transiberiana attraverso la Mongolia e il sistema ferroviario del Kazakistan e del Turkmenistan verso i porti del Mar Caspio) la direttrice che passa per la linea kazaka sarebbe la più conveniente dal punto di vista dei ricavi. Intanto, si iscrive al “club della seta” anche il porto di Koper. A Ningbo, l’Ap ha sottoscritto memorandum of understanding con lo scopo di incrementare gli scambi tra la Cina e le nazioni dell’Europa centrale ed orientale attraverso lo scalo sloveno.

OBOR, per l’Italia essenziale non rinunciare alle grandi infrastrutture

Ulteriori rallentamenti nella realizzazione di opere infrastrutturale strategiche per il sistema logistico del Paese, come il Terzo Valico e la TAV, potrebbero danneggiare in modo irreparabile l’immagine italiana in Cina compromettendo le opportunità economiche legate alla Belt and Road Initiative.
È quanto sottolineato da Marco Marazzi, presidente di Eastenational, tra i think thank più attivi nell’analizzare il progetto cinese, nel corso del convegno “Opportunità per la Svizzera nell’ambito della nuova Via della Seta - il ruolo di Hong Kong” che si è tenuto a Lugano. “L’integrazione euro-asiatica – ha sottolineato Marazzi – è inevitabile e l’Italia può giocare, in questo scenario, un ruolo strategico”. Da queste considerazioni anche l’auspicio per un maggior coinvolgimento dell’Ue nei tavoli di confronto con la Cina, “negoziati che dovrebbero essere portati avanti sfruttando un adeguato potere contrattuale”.
Tra i partecipanti al convegno anche Riccardo Fuochi, vice presidente di Easternational e presidente dell’Associazione Italia-Hong Kong, che ha ribadito come la Nuova Via della Seta si ispiri alla politica cinese post-maoista del Go West. “Una iniziativa che non può essere paragonata al Piano Marshall, dato che presuppone il coinvolgimento di altri Paesi e varie istituzioni finanziarie su progetti specifici”. Fuochi ha sottolineato la portata gigantesca del fenomeno (65 Paesi partecipanti, 63% della popolazione mondiale, 23mila miliardi di dollari di Pil) precisando che la BRI non riguarda solo infrastrutture e iniziative logistiche, prevedendo progetti in settori come agricoltura, energia e turismo.
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