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feb 2018 pag 29 - Assologistica ottimista sul futuro del settore





A “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry” il presidente di Assologistica sottolinea come il settore stia vivendo un momento di importante e positiva trasformazione

E’ con soddisfazione che posso affermare che la logistica finalmente (è proprio il caso di sottolinearlo) sta vivendo un buon momento, soprattutto un momento di importante trasformazione dovuto a più fattori (economici, politici, culturali, tecnologici…) che messi assieme ci fanno essere ottimisti - anche come Associazione - sul futuro del nostro settore”. Ha esordito così Andrea Gentile, presidente di Assologistica intervenuto al convegno di apertura di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, evento di cui la stessa Assologistica è promotrice assieme ad Alsea e a The International Propeller Clubs.
Per Gentile l’effetto di tale trasformazione è un più forte impatto della logistica sull'economia, oltre che sull'opinione pubblica del nostro Paese, complici anche nuovi modi di vendere prodotti e servizi legati soprattutto al web, ma non solo. Anche il mondo industriale ha compreso la strategicità del settore, prendendo lentamente, ma sempre più progressivamente le distanze dall’Ex works o Franco fabbrica. Una riprova di questo mutato clima è la creazione in seno a Confindustria di un Gruppo tecnico per la logistica, i trasporti e l’economia del mare.
Gentile non ha tuttavia nascosto il fatto che permangano delle ombre, legate ad esempio al numero di aziende, specie dell’autotrasporto, che non sono sopravvissute al recente periodo recessivo. “Per non tacere dei ritardi che il nostro Paese ancora sconta in termini di infrastrutture e di burocrazia – ha detto il presidente di Assologistica - L’Italia ha un gap logistico che ci pone al 21° posto nell’indice logistico redatto dalla banca mondiale, mentre siamo ancora l’ottava economia del mondo e il secondo Paese manifatturiero in Europa. E ritardi anche di mentalità - consapevolezza, dove il ‘fare sistema’, evitando ‘spezzettamenti’ e ‘cattedrali nel deserto’, deve invece diventare la maggiore priorità per tutti e a tutti i livelli. Il tema è tutto nella realizzazione di infrastrutture mirate che mancano o che vanno completate e nella cabina di regia che metta in relazione coordinata le une alle altre”.
Una buona logistica è determinante per il successo delle nostre imprese e delle nostre esportazioni; si può quindi ben dire che la logistica fa parte a tutti gli effetti della filiera produttiva italiana e che l’alleanza tra industria e logistica è fondamentale per la crescita dell’economia italiana.
“Ora ci attende una sfida molto importante rappresentata da quella che, da tempo, viene definita una rivoluzione, ovvero la digitalizzazione di funzioni e processi – ha chiarito Gentile -  E i cambiamenti o li si asseconda o si finisce come i dinosauri dell’era Cretacea. Tutti sappiamo che la modernizzazione del sistema logistico (a più livelli) è determinante per dare competitività al sistema manifatturiero e pure ad aree economicamente meno favorite, quali quelle del nostro Sud. Anche a livello politico si sono intravisti dei “cambi di passo”, che auspichiamo vengano mantenuti pure con la legislatura che uscirà dalla prossima tornata elettorale”.
Il presidente di Assologistica ha quindi concluso il suo intervento ricordando alcuni dati del settore, come emersi dall’ultima ricerca dell’Osservatorio sulla Contract Logistics del Politecnico di Milano, cui Assologistica collabora. Eccoli: valore delle attività logistiche in Italia (committenti): 110,8 mld di euro (66,2mld insourcing e 44,6 outsorcing); fatturato delle aziende logistiche (fornitori): 77,5mld di euro (44,6mld outsorcing e 32,9mld subappalto); numero di aziende: 95.300; aumento della durata media dei contratti: da 2,2 a 3,8 anni (contratti di magazzino, trasporto e distribuzione).

Paola Martino
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