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feb 2018 pag 14 - Traffico cittadino, sicurezza e controllo con Trace di Uirnet





I recenti attacchi terroristici che hanno caratterizzato le cronache nere d’Europa in questi ultimi mesi hanno impresso una significativa svolta nei sistemi di prevenzione e monitoraggio anti-attacchi, sia da parte dell’intelligence e sia da parte dei vari operatori pubblici e privati.
È il caso di Uirnet, il soggetto responsabile per conto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’attuazione della piattaforma logistica digitale che nel mese di gennaio ha presentato l’innovativo sistema TRACE, un sistema di monitoraggio all’avanguardia e a basso costo in grado di registrare i mezzi pesanti all’ingresso delle città e in grado di tracciare il percorso in determinate zone dei centri urbani.
Ma come funziona questo nuovo sistema? Prima di tutto attraverso il cosiddetto On Board Unit (Obu), un dispositivo che può essere installato gratuitamente su tutti i mezzi, previa registrazione. On board unit permette ai veicoli che ne sono provvisti di entrare liberamente all’interno delle Ztl delle città una volta fornite informazioni come: l’identità dell’autista, dati del veicolo, tipologia del trasporto, orari degli spostamenti e percorso.
Obu segue dunque i movimenti dei veicoli collegandosi e condividendo le informazioni con le centrali delle forze dell’ordine e appoggiandosi a circuiti di telecamere già esistenti. In più, questo strumento è dotato di un allarme che si attiva in due diversi casi: se il veicolo non rispetta il percorso condiviso o se si cerca di manomettere il dispositivo. Trace, quindi, genera una sicurezza permanente e aiuta a mitigare il rischio all’interno dei centri urbani perché, grazie al dispositivo Obu, traccia a tempo indeterminato i veicoli sui quali è installato, non perdendoli mai di vista.
Il nuovo progetto, ideato e messo a punto da Uirnet è stato presentato ufficialmente da Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di Uirmet. “Con questo evento si apre la possibilità di applicare la Pln (Piattaforma logistica nazionale) ai sistemi cittadini, cosa che prima non era avvenuta per scelta strategica – ha spiegato De Dominicis – Il motore di ciò è la legge 123/2017 che il Governo e il Parlamento hanno voluto e che individua due città simbolo, Matera e Palermo, per l’implementazione del nuovo modulo della Pln, denominato Trace”.
“Con Trace, dopo una sperimentazione adeguata, forniremo le città di uno strumento innovativo per la sicurezza, a basso impatto e di facile implementazione – ha continuato De Dominicis – Occorrerà, ovviamente, la collaborazione dell’Albo dell’Autotrasporto, delle forze di polizia e soprattutto delle Municipalità che saranno attori principali del sistema”.
Il nuovo progetto è stato salutato con soddisfazione anche dal governo e dai rappresentanti del Parlamento impegnati in questi anni, da varie posizioni, nell'elaborazione di un sistema all'avanguardia e, ad oggi, unico in Europa. Alla presentazione del progetto hanno preso parte, tra gli altri, il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro e la senatrice Simona Vicari, che durante delegata all'attuazione della piattaforma logistica nazionale durante il suo mandato come sottosegretaria alle Infrastrutture e ai trasporti.
"E' una tecnologia che già esiste e che viene espansa verso un'altra potenzialità, questo è uno dei grandi fattori positivi di questo progetto TRACE - ha detto Finocchiaro - Noi abbiamo già un sistema operante, che è quello della piattaforma logistica nazionale, che viene utilizzato per controllare il flusso delle merci che si muove su gomma. L'idea è quella di utilizzare questa infrastruttura anche per un altro scopo, per il controllo di sicurezza all'interno delle città metropolitane, cominciando da Palermo e Matera. Il vantaggio, oltre a massimizzare l'infrastruttura esistente stressandone la potenzialità, è che avremmo un sistema di controllo flessibile del traffico nei centri urbani, adeguato a quello che è il rischio flessibile che è rappresentato dal terrorismo" ha spiegato il ministro Anna Finocchiaro. 
“Palermo e Matera capitali della cultura rappresentano due riconoscimenti a queste città del Mezzogiorno d’Italia così belle e così importanti per la cultura europea. Abbiamo già gestito i grandi eventi pubblici – Expo a Milano, Giubileo, il G7 di Taormina – nella massima sicurezza come ci è stato riconosciuto a livello internazionale, con una grandissima capacità di gestione. Lo faremo ovviamente anche per Palermo e Matera e sperimenteremo anche questa nuova tecnologia che aumenta il livello di sicurezza e la capacità di controllo delle forze dell’ordine. Questo darà ancora maggiore sicurezza ai cittadini che vorranno visitare queste due città del Mezzogiorno d’Italia" ha invece spiegato Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione territoriale. Mentre parole di soddisfazione per il varo del nuovo sistema sono state espresse da Simona Vicari, che seguì come sottosegretario delegato i primi passi di questo progetto. “Abbiamo voluto l’emendamento per avviare la sperimentazione su Palermo e Matera – ha spiegato la senatrice – perché questo sistema permette di controllare gli ingressi mettendo a sistema più soggetti e quindi garantendo più efficienza, creando risparmio economico, nonché una maggiore organizzazione”.

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