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DICEMBRE 2020 PAG. 20 - Noi che guardiamo indietro cercando di non sbagliare (cit. Pino Daniele)


 

Caro Babbo Natale, si rappresenta nelle bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di 27,7 miliardi di euro per le “infrastrutture e mobilità sostenibile” in un albero di flow chart che si sviluppa attraverso “Italia Veloce” anche da e per la portualità, richiamando le Reti Ten-T, come linee più o meno immaginarie di congiunzione nel sudoku dello sviluppo dei collegamenti di merci e persone; quelle stesse merci e persone che vengono richiamate al modello UIRNET per l’adozione di PCS in tutti i porti.


Gli stessi porti che sono oggetto da anni dello sguardo e degli strali della Commissione Europea che ci interroga sulla ratio giuridica e fiscale degli enti pubblici non economici e la loro sostenibilità rispetto ai modelli degli altri paesi, sempre europei, si intende.


Si narra, sempre, di richiami al “piano organico porti” quale panacea della stabilità serigrafata del lavoro portuale, di lavoratori marittimi ormai narcotizzati nel limbo di un confino socio-sanitario ai confini del mondo
Si rincorrono voci di elettrificazione delle banchine (cold ironing) che possono sviluppare una portata di alimentazione da presepe vivente più che per navi da 30.000 teu o da 150.000 GT con 4.000 passeggeri al seguito. Forse si confondono le strategie della logistica distributiva del vaccino con la logistica dei traffici internazionali merci e passeggeri dando per scontato che “basta che se ne parli”…
Ma, caro Babbo, quest’anno vorrei chiederti solo una cosa: ci porti tutti, tutti noi del cosiddetto cluster, a fare un bel giro sulla tua slitta? Ci fai vedere dall’alto come si muovono le navi, le gru dei porti, la merce e le persone sui treni, sui camion, per le strade e nei negozi? Ci fai realizzare che nel 2021 (ormai prossimo) non potremmo più raccontarci che la Befana è più fortunata di te solo perché i suoi spostamenti non rientrano nelle date indicate nell’ultimo dpcm … ma dovremo affrontare passo dopo passo un mondo che ti chiede di guardarti dritto negli occhi e, con una certa serenità e educazione, ti porta a dire: “sveglia!”


E allora caro mio, dimmi con quali regole e in quanto tempo realizzeremo le opere di cui si parla, che gli strumenti di digitalizzazione per essere efficaci devono essere interoperabili, che bastano dei bravi ragionieri per redigere il bilancio di un’AdSP, che l’organizzazione del lavoro nei porti è appannaggio degli imprenditori come nel resto del mondo industriale, che il marittimo non è una condizione esistenziale ma una professione dignitosa e preziosa, che il green new deal non è uno slogan da Bacio Perugina ma il futuro del nostro mondo economico e sociale … insomma che è Natale anche quest’anno ma forse dovrebbe esserlo più degli altri anni se quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ci ha insegnato qualcosa, nel rispetto di chi non c’è più, di chi fatica a guardare al domani e di chi ancora ci crede e dà forza a questo Paese (lavoratori e imprese di questo sistema logistico che sistema forse non è ma che può diventarlo … basta guardare davanti e non gli specchi).
Diversamente, scusatemi, ho sbagliato favola! Buon Natale a tutti, perché se non sappiamo essere più buoni sicuramente possiamo essere più sinceri 😉

Alessandro Ferrari
Direttore Assiterminal

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