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MARZO 2020 PAG. 8 - NEWS DALL'EUROPA







Bruxelles proroga il Consortia Block Exemption Regulation
La Commissione europea ha prorogato per altri quattro anni (fino al 25 aprile 2024) il regolamento “Consortia Block Exemption Regulation” che definisce le condizioni alle quali i consorzi di trasporto marittimo di linea possono fornire servizi comuni senza violare le norme antitrust dell’Ue che vietano gli accordi anticoncorrenziali tra le compagnie. Il diritto comunitario vieta in generale gli accordi tra compagnie che limitano la concorrenza. Tuttavia, il regolamento di esenzione per categoria sui consorzi consente, a determinate condizioni, agli operatori di trasporto marittimo di linea con una quota di mercato combinata inferiore al 30% di stipulare accordi di cooperazione per la prestazione di servizi di trasporto marittimo di linea in comune. Tali accordi non possono tuttavia comprendere la fissazione dei prezzi o la ripartizione del mercato. L’attuale regolamento di esenzione per categoria relativo ai consorzi è stato adottato nel 2009 e prorogato nel 2014 di cinque anni, con scadenza il 25 aprile 2020. Nel settembre 2018, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica e ha condotto una valutazione del regolamento di esenzione. La valutazione ha dimostrato che, nonostante l’evoluzione del mercato (maggiore consolidamento, concentrazione, cambiamenti tecnologici, aumento delle dimensioni delle navi), il regolamento è ancora adeguato allo scopo. Più specificamente, Bruxelles ha constatato che il regolamento comporta vantaggi in termini di efficienza per i vettori che possono utilizzare meglio la capacità delle navi e offrire un maggior numero di collegamenti. “L’esenzione si applica solo ai consorzi con una quota di mercato non superiore al 30% e i cui membri sono liberi di fissare autonomamente i prezzi. In tale contesto, tali incrementi di efficienza si traducono in prezzi più bassi e in una migliore qualità del servizio per i consumatori. In particolare, la valutazione ha dimostrato che negli ultimi anni sia i costi per i vettori che i prezzi per i clienti per unità equivalente venti piedi (TEU) sono diminuiti del 30% circa e la qualità del servizio è rimasta stabile”.

Coronavirus, “green lane” per garantire il flusso delle merci
La Commissione europea ha pubblicato una serie di indicazioni pratiche su come attuare gli orientamenti relativi alla gestione delle frontiere per salvaguardare la circolazione delle merci nell’UE nel corso della pandemia da Coronavirus. Per garantire la continuità operativa delle catene di approvvigionamento a livello comunitario, gli Stati membri sono chiamati a designare tempestivamente come valichi di frontiera di tipo “corsia verde” tutti i pertinenti valichi di frontiera interni della rete transeuropea di trasporto (TEN-T). I “green corridor” dovrebbero essere aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalle merci trasportate. L’attraversamento delle frontiere, compresi gli eventuali controlli e screening sanitari, non dovrebbe richiedere più di 15 minuti. Alla luce della situazione attuale, gli Stati membri sono inoltre invitati a sospendere temporaneamente tutte le restrizioni alla circolazione attualmente in vigore, come il divieto di circolazione nel fine settimana, i divieti notturni e quelli settoriali. La Commissione incoraggia gli Stati membri a predisporre corridoi di transito sicuro per consentire ai conducenti privati e ai passeggeri che li accompagnano, ad esempio i lavoratori del settore sanitario e dei trasporti, come pure ai cittadini dell’Ue che rientrano nei rispettivi paesi d’origine, di qualunque nazionalità essi siano, di effettuare direttamente e prioritariamente il transito nel paese interessato, in ogni direzione necessaria lungo la rete TEN-T. La condizione da rispettare è attenersi scrupolosamente al percorso designato e effettuare le pause minime necessarie. 

Aiuti di Stato ex-Tirrenia, l’Italia dovrà recuperare 15 milioni per incompatibilità
La Commissione europea ha concluso che le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico concesse a Tirrenia di Navigazione a partire dal 2009 e successivamente al suo acquirente Compagnia Italiana di Navigazione per l’esercizio di servizi di traghetto in Italia sono conformi alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Essa ha d’altra parte constatato che altre misure concesse a favore di Tirrenia sono incompatibili con le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha inoltre concluso che le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico concesse tra il 1992 e il 2008 alle società dell’ex Gruppo Tirrenia (Adriatica, Caremar, Saremar, Siremar e Toremar) sono conformi alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, ad eccezione di una serie di punti per i quali l’Italia dovrà recuperare circa 15 milioni di euro di aiuti illeciti. Questi ultimi riguardano: la proroga illegale di un anno, oltre il periodo di sei mesi previsto, dell’aiuto al salvataggio concesso a Tirrenia, relativo al 2004; l’utilizzo a fini di liquidità dei fondi destinati alla ristrutturazione delle navi (“Tirrenia non ha rimborsato tali fondi allo Stato né li ha utilizzati per il loro scopo originario”); le esenzioni dal pagamento di alcune imposte di cui ha beneficiato Tirrenia nel contesto del processo di privatizzazione, che hanno ridotto i costi che la società avrebbe altrimenti dovuto sostenere.

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