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MARZO 2020 PAG. 6 - NEWS DAL MONDO







Suez, calano i carichi sulla direttrice Nord
A febbraio il Canale di Suez è stato attraversato da 1.525 navi, con un incremento del +12,7% sullo stesso periodo del 2019, per un ammontare di  84,1 milioni di tonnellate di carichi (+8,8%), di cui 51,0 milioni dirette a sud (+26,4%) e 33,1 milioni di tonnellate dirette a nord (-10,4%). Tra le merci sulle navi dirette a sud 5,9 milioni di tonnellate erano state caricate nei porti del Mediterraneo settentrionale (+27,2%), principalmente negli scali portuali italiani, mentre tra le merci sulle navi dirette a Nord quasi 6,1 milioni di tonnellate erano dirette ai porti del Mediterraneo settentrionale (-8,5%). Nel primo bimestre dell’anno sono transitate complessivamente 3.170 navi, con una crescita del +10,5%. L’ammontare dei carichi raggiunge 173,3 milioni di tonnellate (+9,3%), di cui 103,5 milioni di tonnellate sulle navi dirette a sud (+29,1%) e 69,8 milioni di tonnellate di carichi su quelle dirette a nord (-11,0%). In particolare, 127,2 milioni di tonnellate dirette a Sud erano costituite da petrolio e prodotti petroliferi (+44,1%) e 75,9 milioni di tonnellate da altre merci (+24,4%) tra cui 40,5 milioni di tonnellate di carichi containerizzati (+6,9%). Relativamente ai carichi sulle navi dirette a nord il petrolio e i prodotti petroliferi risultavano pari a 13,0 milioni di tonnellate (-34,0%) e le altre merci a 56,8 milioni di tonnellate (-3,3%) incluse 41,8 milioni di tonnellate di merci in container (-3,0%)

Crollo dei traffici nei porti cinesi
Lo scorso febbraio, secondo i dati divulgati dal governo di Pechino, il traffico merci nei porti cinesi è ammontato a 795,7 milioni di tonnellate (-10,2%). I più consistenti volumi sono stati registrati dagli scali di Ningbo-Zhousan con 72,4 milioni di tonnellate (-1,1%), Qingdao con 41,8 milioni di tonnellate (-0,9%), Tangshan con 41,4 milioni di tonnellate (-14,3%), Rizhao con 36,9 milioni di tonnellate (+3,6%), Shanghai con 36,3 milioni di tonnellate (-16,9%), Guangzhou con 36,1 milioni di tonnellate (-6,1%) e Tianjin con 31,3 milioni di tonnellate (+6,4%). Il solo segmento containerizzato ha registrato una drastica diminuzione del 17,9% scendendo a meno di 13,7 milioni di TEU. Nel primo bimestre del 2020 il traffico complessivo delle merci movimentato dai porti cinesi si è attestato a 1,87 miliardi di tonnellate, con un calo del -6,0% sullo stesso periodo del 2019. Per i container i volumi sono stati pari a 34,5 milioni di TEU (-10,6%).

Cambogia, un nuovo porto dedicato ai traffici con gli USA
La Cambogia ha intenzione di realizzare un nuovo porto in acque profonde in prossimità dello scalo di Sihanoukville all’interno della omonima ZES dedicato ai traffici merci per gli USA. Il ministero dei Lavori Pubblici del paese asiatico ha dichiarato che la struttura dovrebbe gestire il 93% delle navi nella regione dell’Asia-Pacifico, comprese le unità più grandi di ultima generazione. L’obiettivo dell’operazione, con la collaborazione finanziaria della Japan International Cooperation Agency (JICA), è quello di bypassare gli attuali grandi hub in Cina e Singapore. La Cambogia ha già acceso con la JICA un prestito di 207 milioni di dollari per la costruzione di un nuovo terminal container nel porto autonomo di Sihanoukville nel 2017.

OOIL ordina cinque unità da 23mila TEU
Orient Overseas (International) Ltd. (OOIL), società che opera servizi di trasporto marittimo containerizzato con il marchio Orient Overseas Container Line (OOCL) e controllata dal gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings, ha ordinato ai cantieri navali Dalian COSCO KHI Ship Engineering Co. e Nantong COSCO KHI Ship Engineering Co., entrambi partecipati da COSCO Shipping, cinque portacontainer da 23.000 teu per complessivi 778,4 milioni di dollari. Due navi saranno costruite dallo stabilimento di Dalian e tre da quello di Nantong. Le cinque portacontainer saranno consegnate tra il primo trimestre del 2023 e l’inizio dell’ultimo trimestre dello stesso anno.

Singapore, sperimentazione per il primo rimorchiatore a guida autonoma
Wartsila e PSA Marine hanno completato con successo le prime prove in mare del progetto “IntelliTug” per un rimorchiatore portuale (il PSA Polaris) a navigazione autonoma. Frutto di una collaborazione che vede anche la partecipazione di Lloyd’s Register, il Technology Centre for Offshore and Marine Singapore (TCOMS), e cofinanziato dal Maritime and Port Authority of Singapore (MPA) Maritime Innovation and Technology Fund (MINT), il mezzo ha brillantemente superato tutte le prove in navigazione che prevedevano il superamento di ostacoli, nell’ambito del regolamento MPA MASS istituito da Singapore per favorire lo sviluppo e il collaudo delle tecnologie “senza pilota”.

Tarom entra nel settore merci
La compagnia aerea statale romena Tarom entrerà nel settore del trasporto merci. Obiettivo della scelta è quello di compensare la mancanza di entrate dopo la cancellazione della maggior parte dei voli a causa della pandemia da Covid-19. Tarom è pronta a noleggiare cinque aerei charter e cargo, di cui 4 Boeing 737 e un Airbus A318. La mossa è anche volta a fornire un’alternativa al trasporto su strada fortemente penalizzato dalla chiusura dei confini.  

Registro Navale della Liberia sperimenta gestione elettronica delle procedure
Il Registro Navale della Liberia (LISCR) ha annunciato l’attivazione di un sistema di gestione elettronica e in remoto per le procedure di registrazione delle navi e di iscrizione delle ipoteche navali nell’ambito di un progetto pilota in partnership con RINA. LISCR ha evidenziato come si tratti di misure senza precedenti ma necessarie per superare le criticità legate alla pandemia di Covid-19. In particolar modo, il nuovo sistema potrebbe aiutare a superare le interruzioni alle procedure documentali legate ai blocchi e alle restrizioni ai viaggi predisposti da numerosi governi. RINA ha iniziato a sperimentare le ispezioni da remoto nel maggio 2019 nell’ambito di un più ampio progetto di digitalizzazione. Da allora sono state effettuate circa 300 ispezioni da remoto.

Germania, cala il traffico portuale nel 2019
Leggera flessione nel 2019 (-0,3%) nei volumi delle merci movimentate nei porti tedeschi. Lo ha reso noto l’Ufficio Federale di Statistica della Germania secondo cui l’anno scorso è stato registrato un traffico di 294,5 milioni di tonnellate di merci, di cui 23,9 milioni direttamente scambiate con la Repubblica Popolare Cinese. Complessivamente nel 2019 il volume delle merci arrivate nei porti tedeschi è aumentato del +0,3%, mentre quello partito è diminuito del -0,8%. In calo anche il traffico nazionale che è ammontato a 7,6 milioni di tonnellate (-6,4%). Mercati di riferimento per la portualità tedesca rimangono l’Europa (165,9 milioni di tonnellate), l’Asia (56,4 milioni di tonnellate). Seguono America (43,3 milioni di tonnellate) e Africa (17,5 milioni di tonnellate) che ha registrato la crescita più ampia rispetto all’anno precedente (+21,8%).


ICS e IAPH per il mantenimento dell’efficienza della supply chain
L’International Chamber of Shipping (ICS) e l’International Association of Ports and Harbors (IAPH), le associazioni internazionali che rappresentano armatori e operatori marittimi e oltre 200 porti di tutto il mondo, hanno invitato i leader del gruppo del G20 ad adottare rapidamente misure per salvaguardare la catena logistica globale dall’impatto della diffusione del virus Covid-19 attraverso un maggior coordinamento tra governi, IMO e Organizzazione mondiale della Sanità.   Nella lettera ICS e IAPH sottolineano che il 90% degli scambi commerciali globali sono movimentati dallo shipping, comprese le “forniture sanitarie di vitale importanza”. “Anche se il primario obiettivo della salvaguardia della salute pubblica non deve in alcun modo essere messo a rischio - spiega la nota - i porti devono rimanere pienamente operativi, con tutti i loro consueti servizi in funzione, assicurando la completa efficienza della supply chain. I governi dovrebbero sostenere il trasporto marittimo, i porti e gli operatori del trasporto facendo tutto il possibile per consentire il trasporto delle merci da e per i porti in modo che alimenti, medicine ed altre forniture vitali continuino a raggiungere le persone in tutto il mondo”.

Associazioni europee chiedono una guida comune per le misure sanitarie nella logistica
Il sindacato europeo dei lavoratori dei trasporti ETF, la federazione europea dei terminalisti portuali privati FEPORT, il sindacato internazionale dei lavoratori portuali IDC e l’associazione dei porti europei ESPO, hanno chiesto in un documento comune alla Commissione europea una guida in merito alle misure di emergenza sanitaria da applicare nei porti e agli Stati membri di intraprendere tutte le azioni necessarie per preservare la salute e la sicurezza nel settore portuale, compresi i mezzi necessari affinché le aziende possano garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Per ETF, FEPORT, IDC ed ESPO, è di fondamentale importanza in questo difficile contesto che vengano attuate misure più rigorose in tema di salute e sicurezza in tutti i porti europei per preservare la salute dei lavoratori, limitare la diffusione del virus ed evitare il prolungamento di questa crisi e le sue conseguenze economiche. Le associazioni di rappresentanza hanno concluso sollecitando tutte le società portuali ad assicurarsi che tali misure siano effettivamente implementate e a fornire tutti i mezzi necessari per proteggere i dipendenti nei luoghi di lavoro e chiedendo a tutti i lavoratori portuali di rispettare rigorosamente le misure per la salute e la sicurezza che sono state adottate per affrontare questa grave emergenza.

Feport chiede sostegno finanziario alle infrastrutture di trasporto essenziali
Feport, la federazione dei terminalisti portuali privati europei, chiede all’Ue un sostegno finanziario per le infrastrutture di trasporto essenziali nell’ambito della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. L’associazione ha sottolineato come il nuovo quadro temporaneo adottato dalla Commissione Europea per consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel corso del periodo di emergenza consente  sovvenzioni dirette e agevolazioni fiscali selettive, garanzie statali per prestiti concessi da società bancarie e prestiti pubblici agevolati alle imprese. Tra gli strumenti suggeriti l’uso delle disposizioni previste dalla direttiva n. 114 del 2008 relativa all’individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e che forniscano a queste infrastrutture un sostegno adeguato al fine di evitare interruzioni all’interno della catena di approvvigionamento dell’Ue.

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