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DICEMBRE 2019 PAG. 22 - Il porto per le attività produttive del NE è Venezia


Il Nord Est è una delle aree economicamente più dinamiche e la richiesta di una logistica moderna ed efficiente da parte del mondo produttivo è molto alta. Confetra Nord Est, nel suo ruolo di confederazione (cioè di associazione fra associazioni) che raggruppa quelle degli operatori logistici di ogni genere ha il compito di rappresentare e sostenere le istanze dei propri associati presso le Istituzioni in primis locali e regionali. Ricordiamo che Confetra è una delle cosiddette “parti sociali” riconosciuta come tale dal Governo, e partecipa a pieno titolo agli organismi e alle commissioni permanenti  ai massimi livelli.

Il presidente di Confetra Nord Est, Paolo Salvaro spiega: “Non c’è dubbio che operiamo in un territorio ad alta intensità produttiva. Affrontiamo molti temi trasversali, il primo dei quali è senza dubbio quello delle infrastrutture, ma ci confrontiamo anche con esigenze specifiche di particolari settori logistici che cerchiamo di rappresentare al meglio, puntando a risolvere le criticità che di volta in volta emergono”.

Uno dei temi di maggiore attualità in questi mesi è il futuro del porto di Venezia, stretto tra le limitazioni dettate dal Mose, la polemica infinita sulle Grandi Navi e la necessità di garantire la migliore operatività possibile sia per quanto riguarda l’accessibilità nautica che le operazioni a terra.

“Un’area produttiva come quella del Nord Est, che esprime una fetta importante del PIL nazionale, non può non avere un proprio porto di riferimento che ne sostenga l’economia, e questo porto non può che essere Venezia – ragiona Salvaro -  perché il pur importante Porto di Trieste è, per posizione geografica e vocazione, indirizzato più alle relazioni con i paesi dell’Est Europa e con l’Austria. Purtroppo devo dire che la situazione di Venezia che noi, con tutta la comunità portuale, sindacati dei lavoratori compresi, denunciamo da tempo non è buona. Abbiamo accettato le limitazioni di pescaggio imposte dalla costruzione del Mose, per senso di responsabilità nei confronti di Venezia e della Laguna, che amiamo profondamente, ma adesso la politica del non decidere a livello ministeriale rischia di uccidere davvero il Porto. E’ arrivato il momento in cui ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità: la comunità portuale di Venezia non può più sopportare rinvii ed estenuanti attese dovute alla burocrazia e alle non scelte dei decisori pubblici. Attendiamo da mesi se non anni oramai che venga rispettato quanto previsto dal Piano Regolatore del Porto e cioè il rispetto delle quote dimensionali dei canali portuali. Si tratta di una normale attività di manutenzione che è bloccata perché vi è uno stallo ingiustificato imposto da chi deve predisporre le relative autorizzazioni: e più emblematico e tipicamente italiano è che le scelte in stallo dipendono in definitiva da due soli ministeri (Infrastrutture e Ambiente) per mezzo delle varie emanazioni funzionali periferiche”.

A questo si aggiunge qualche difficoltà sul fronte dei controlli a terra. “In questo caso il problema non è solo veneziano, ma è più generale e riguarda l’efficienza di tutti i nostri porti e aeroporti -  spiega in presidente di Confetra Nord Est - anche se la situazione è certamente migliorata rispetto al passato relativamente ai controlli doganali. Oggi uno dei punti più delicati è quello dei controlli sanitari, per i quali risulta una carenza organica nei vari uffici USMAF: il Ministero ha assicurato il rafforzamento degli organici per il quale ha promosso dei bandi di concorso per l’assunzione di tecnici e medici, inoltre la nuova normativa entrata in vigore il 14 dicembre, per l’ottenimento dei nulla osta sanitari dovrebbe agevolare l’attuale operatività, per cui siamo ottimisti”.

Confetra Nord Est guarda anche alla questione infrastrutture. “C’è una giusta richiesta di logistica sostenibile, e questo vuol dire sostenere ferrovia e autostrade del mare - spiega Salvaro - Bisogna concludere l’alta capacità ferroviaria tra Brescia e Padova ma garantire anche i collegamenti delle piattaforme logistiche, ad esempio col raddoppio del binario per l’Interporto di Padova. E’ necessario che si parli più di logistica, della sua importanza per l’economia e come Confetra lo faremo con grande impegno.

                                                                                                                  A cura di Confetra Nord Est
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